Golf cart a guida autonoma ne abbiamo?

Monopattini, car sharing, metrò e macchine a guida autonoma; non c’è dubbio siamo in un’era di grande trasformazione della mobilità a favore di una “sharing mobility” cittadina. Ma quando toccherà anche alla mobilità golfistica? Beh, pochissimo. Perché sono già tanti i golf cart a guida autonoma (e veicoli similari) sfruttabili nei campi da golf; oggi ne vedremo qualcuno.

Ma partiamo con ordine

Macchine a guida assistita sono già da tempo in mezzo a noi, quelle a guida totalmente autonoma lo saranno a breve (su scala mondiale); ma sapete su quli mezzi sono stati fatti i primi test?  Beh sui nostri cari e tradizionali golf cart, e già negli Anni ”90, per via della leggerezza e semplicità di questi “mini” veicoli.

Quindi facciamo un bel ringraziamento ai cari e “vecchi” golf cart e proseguiamo.

Golf cart a guida autonoma: il capostipite.

Uno dei primi modelli di golf cart a guida autonoma è stato frutto del lavoro congiunto tra la società tecnologica Velodyne LiDAR Inc. e SMART (Singapore-MIT Alliance for Research and Technology) che quasi 10 anni fa avevano fatto uscire il loro modello. Il primo test fu eseguito su 500 “viaggiatori” con risultati soddisfacenti: il 98% di loro si disse favorevole a ripetere l’esperienza di (non) guida.

E come da loro torto: immaginatevi che pacchia!

Swing di prova, colpisci la pallina, sali sul kart, premi un bottone e ti rilassi.

Ma questo è solo il principio perché ormai in tutto il mondo si stanno testando nuovi veicoli a guida autonoma, dalle mille forme e per mille utilizzi.

Ne vediamo qualcuno:

1. I minibus Ollie e Navia

Ollie e Navia sono dei minibus a guida autonoma creati appositamente per il trasporto delle persone.

E fin qui nulla di stupefacente, penserete; ma Ollie, ad esempio, è costruito all’80% con parti stampate in 3d…ed è già attivo in area test urbana a Torino.

olli miniubs

Mentre Navia, prodotto dalla statunitense Induct, non solo riesce a fare lo slalom tra i pedoni grazie al sistema a 4 laser LiDAR e due telecamere di bordo, ma può anche essere chiamato direttamente sul luogo richiesto tramite un’applicazione.

navia golf kart autonomous

Personalmente, il prossimo Open lo vorrei seguire da lì sopra. E immaginatevi anche tutti i transfer da alberghi al campo da golf (e viceversa) che potrebbe gestire Navia…

2. Il Food Truck Neolix

Avete fame? Allora perché non chiamare un food truck?

Se avrete sete o fame durante un round di golf vi basterà prendere il telefono, prenotare tramite app e il “distributore” di Neolix arriverà direttamente da voi alla buca designata.

Il piccolo buggy, agile e compatto, è stato appositamente studiato per massimizzare il volume di carico mantenendo la miglior efficienza di trasporto; qualora si dovesse scaricare la batteria si cambia in pochi minuti, e senza bisogno di attrezzi.

4. L’ibrido SC-1

L’SC-1 è il progetto più recente, frutto di una partnership tra Sony e Yamaha. Questi due colossi hanno infatti creato un minibus autonomo che funge anche da cartellone pubblicitario mobile.

Il buggy completamente elettrico può ospitare cinque persone e raggiunge una velocità massima di 12 miglia all’ora: l’SC-1 fonde la tecnologia di guida autonoma del motore Yamaha e la tecnologia di imaging per l’intrattenimento di Sony.

Il cart è poi dotato di diversi sensori di immagine ad altissima sensibilità e telecamere di bordo che “leggono” l’ambiente circostante: questi sensori e telecamere combinati a uno schermo 4K da 49 pollici installato all’interno del veicolo consentono ai passeggeri di “vedere” l’ambiente in realtà aumentata, anche di notte e senza la necessità di fari. All’esterno, quattro display 4K da 55 pollici mostrano annunci pubblicitari e altro materiale ai passanti.

Utilizzando l’intelligenza artificiale, il cart può anche determinare specifici dati demografici dei passanti e ottimizzare così le promozioni in base a fattori come età e sesso…

Pazzesco!

(e forse anche un po’ spaventoso a tratti)

Anche il “Social Cart” SC-1 dispone di un sistema LiDAR 2D e sensori a ultrasuoni che lavorano per accumulare dati di viaggio per l’analisi del “deep learning”, l’apprendimento automatico: tutto ciò per avere una guida ottimizzata e garantire un’esperienza di viaggio divertente e sicura.

Ma in realtà noi sappiamo che tutte queste innovazioni e tecnologie sono state segretamente studiate per raccogliere dati..sui nostri pessimi swing!


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