Golf, maaa le Olimpiadi?

Golf, maaa le Olimpiadi?

Rispetto, onestà, nobiltà, modestia. Un maestro, un amico e un compagno di sfide mi dissero: “abbiamo perso l’amore per il golf”; e io – “Perché mai?” – domandai. In questo pezzo veloce e leggero come il cambiamento, proveremo a rispondere, quanto meno domandandoci il perché di questa mancanza, partendo dalle origini: dal passato dello sport.

E qua ci casca pure “l’oplita”, il guerriero greco con i “ferri” più pesanti.

Perché noi tutti siamo indecisi: se considerare il golf un gioco, un lavoro o uno sport, o “solo” una passione. Dobbiamo anche considerare che, ora, il golf è di nuovo uno sport olimpico…

Allora ri-partiamo dalla Grecia!

Perché? Perché alcune volte perdiamo il giusto “pathos” (dal greco πάθος), la passione.

Forse perché la concezione dello sport nell’antica Grecia, dove il vincitore riceveva un premio per aver dimostrato le sue superiori doti fisiche e MORALI, animato dalla costante ricerca della virtù, non poté più essere condivisa dalla successiva mentalità romana, “superiore” e militaresca.

In Grecia gli atleti gareggiavano nudi, quale dimostrazione di bellezza fisica e corporea: come per mostrare l’ideale di perfetta umanità dell’atleta (avete presente quando vogliamo lo swing “bello”? Ecco i romani volevano i risultati e il divertimento, i greci lo swing “estetico”).

Per chi non lo sapesse, in Italia, vinsero i romani.

A Roma si ebbero così fasi in cui lo sport (non il golf, al tempo inesistente) si diffuse e sviluppò con canoni diversi:

  1. Per formare i cittadini nelle arti militari;
  2. Con Tarquinio Prisco (616 – 579 a.C.) si escluse chi, semplicemente, non era uno spettacolo sportivo, una “gara” per auto-affermarsi o raggiungere un determinato riconoscimento sociale.

Si ebbe in questa maniera il chiaro distacco dalla precedente tradizione ellenica, sia per quanto riguarda la concezione di sport che di atleta, ormai non più emblema della patria, ma ICONA della vittoria stessa.

Da qui parte lo sport moderno, inteso come dimostrazione di forza politica, nazionale etc. etc…

Eh sì, oggi non sappiamo più stare nudi di fronte allo spirito dello sport.

E facciamo qui una leggera riflessione: su chi vuole specchiarsi nello spirito greco o su quello romano (o italiano); su chi è preciso e “bello” nello swing o su chi è potente. Nel golf nazionale o internazionale nulla è giusto e nulla è sbagliato.

Ma il golf moderno è, finalmente (e nuovamente), storia di Olimpiadi; la squadra Italiana è fatta:

  1. Lucrezia Colombotto Rosso;
  2. Giulia Molinaro;
  3. Guido Migliozzi;
  4. Francesco Molinari;

Parliamo di origini e di bellezza? O di spettacolo e nuova potenza? Chi vincerà? E chi riuscirà a portare avanti il proprio ideale nel golf del futuro?

Aspettiamo tutti intrepidi  lo svolgimento Olimpionico.

Per alcuni sarà forse un “pezzo” campato in aria questo, come i cicli della storia e come la speranza di cui ci nutriamo; vincerà l’amore o l’onnipotenza? Comunque andrà, rispondo agli amici: per amare il golf, servirà ancora…

Rispetto, onestà, nobiltà d’animo, modestia.


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