Quando accadono i momenti migliori? Quando il corpo e la mente sono spinti ai loro limiti con uno sforzo volontario per realizzare qualcosa di difficile e per cui valga la pena. Questo è noto come stato di flow.
Qualsiasi sportivo, professionista o dilettante, che si sia trovato a sperimentare lo stato di flusso, lo descrive come un momento durante il quale si perde la percezione del tempo, dello spazio, e non si sente alcuna necessità.
La propria mente e il proprio corpo sono strettamente connessi e si muovono all’unisono, producendo prestazioni eccellenti. Non viene percepita alcuna pressione e l’azione avviene in modo del tutto naturale.
Quali sono le condizioni affinchè si verifichi lo stato di flow?
Lo psicologo Mihàly Csikszentmihàlyi ha individuato le componenti fondamenti da ricercare ed allenare affinchè accada l’esperienza ottimale, tra le quali:
- Bilanciamento skill-challenge
- Integrazione tra azione e consapevolezza
- Obiettivi chiari
- Feedback diretti e inequivocabili
- Concentrazione totale sul compito
- Senso di controllo
La domanda nasce spontanea: è forse per questo che giocatori del calibro di Tiger Woods, grande assente del Masters quest’anno, Jordan Spieth, Justin Rose, Francesco Molinari e i nomi si possono sprecare, durante lo stesso torneo possono avere prestazioni completamente differenti da un giorno all’altro?
E forse ci sei anche tu tra coloro che, vinta una gara con un punteggio astronomico, si chiedono come sia possibile che un giorno lo swing funzioni e il giorno successivo no.
Pare del tutto evidente che non possa trattarsi di un problema tecnico, quanto invece di un atteggiamento mentale che va ad influire, ovviamente, anche sul movimento del corpo, facendone derivare uno swing inconsistente, irregolare, incerto.
La mente, come qualsiasi altro muscolo del corpo, ha bisogno di essere nutrita ed allenata.
Il primo e più importante nutrimento fisico per il nostro cervello è l’acqua: ci sono studi che dimostrano come la disidratazione sia colpevole dei cali drastici di concentrazione.
Ma non basta il nutrimento fisico, occorre anche fornire sempre nuovi e corretti stimoli al nostro cervello perché si alleni a reagire a determinati stimoli nel modo migliore
Una delle cose più importati di cui si parla poco spesso, è la routine pre-gara. Puoi provare a crearti una tua routine, che inizi già il giorno precedente, nella quale considerare vari aspetti, dal numero di ore che ritieni di dover dormire per poter performare al meglio, all’alimentazione più adatta alle tue necessità, al preparare la borsa, l’abbigliamento, sistemare le email, le telefonate, gli appuntamenti, in modo da limitare al massimo le interferenze il giorno della gara.
Prosegui poi con il programmare con quanto anticipo arrivare al circolo, come effettuare il riscaldamento, quanto tempo prima recarti sul tee della 1. E ricorda che più curerai nel dettaglio la routine, più la tua mente si abituerà a rispondere in maniera efficace.
Ecco per te alcune istruzioni per ricercare lo stato di flow e far accadere il tuo momento migliore.
Il requisito imprescindibile per attivare lo stato di flow, è avere un obiettivo che sia sufficientemente sfidante da creare interesse, ma non troppo ambizioso.
Infatti, il rischio di guardare troppo in alto porta con se lo stress e l’ansia di non avere ancora le abilità necessarie per avere successo, mentre, al contrario, fissare un obiettivo al di sotto delle proprie possibilità genera noia e apatia.
Il giorno della gara, fissa il tuo obiettivo sulle 18 buche; poi datti un micro obiettivo di 3 buche in 3 buche. In questo modo il feedback sarà molto più immediato e diventerà più semplice aggiustare il tiro, nel caso in cui sia necessario.