The Belfry, un luogo speciale per lo European Tour.
The Belfry, che ospita l’edizione 2021 del British Masters, iniziato proprio oggi, non è un simbolo come l’Old Course e nemmeno un’icona come l’Augusta National.
Tuttavia, i suoi fairways ed i suoi greens hanno visto sfidarsi, nel tempo, i migliori giocatori della storia del golf.
Il circolo di Sutton Coldfield, vicino a Birmingham, ha infatti ospitato per ben quattro volte (1985, 1989, 1993 e 2002) la Ryder Cup.
Ogni angolo del percorso ha vissuto il suo momento di gloria (se non più di uno).
Nel 1989 dal tee della buca 10, un par 4 da 311 yards (allora), Seve sparò la palla in green con un driver persimmon ed una palla balata.
Nel 1993 Sir Nick Faldo realizzò una hole in one al par 3 della 14.
Ma la buca che , come spesso capita, è stata il palcoscenico dei colpi più incredibili è la 18, par 4 di quasi 500 yards.
Si comincia nel 1985, quando Sam Torrance, imbucando il putt della vittoria su Andy North, mette fine al dominio americano che durava da 28 anni.
Nel 1989, Christy O’Connor Jr. intimidisce Fred Couples con un ferro 2 di secondo colpo che si ferma a poco più di due metri dall’asta.
“Boom Boom” perde serenità , spara un mezzo shank e stringe la mano all’irlandese.
Nel 1993 è la volta di Davis Love III, che emulando il colpo di Sam Torrance otto anni prima, con il suo ultimo putt regala agli Stati Uniti quella che è, ad oggi, l’ultima vittoria fuori casa.
Nove anni dopo, lo stagno che si trova di fronte al green vede il tuffo di Paul McGinley dopo avere imbucato il putt che garantisce la vittoria alla squadra condotta da (guarda un pò…) Sam Torrance.
Thomas Bjorn, Capitano del trionfo di Parigi e membro della squadra nel 2002, spiega con chiarezza cosa rappresenta the Belfry.
“Per quelli della mia generazione, questo posto è legato alla Ryder Cup. Tutti i giocatori che ho ammirato quando sono arrivato sul Tour hanno giocato qui per il Team Europe”.
“La Ryder Cup del 2002 fu speciale, e non solo per me…secondo la stampa, c’era un abisso a livello di classe tra noi e gli americani, per cui ciò che abbiamo fatto per noi fu memorabile”.
“…io credo che sarebbe bellissimo vedere la Ryder tornare qui…quegli anni hanno creato la Ryder Cup che vediamo oggi”.
“Qui ho disputato il mio miglior match di Ryder” ricorda.
In coppia con Darren Clarke, sul green della 18 (sempre lei!) imbucò un putt da 3 metri per sconfiggere la coppia Woods/Azinger nel match d’apertura.
Ho appena provato a prenotare un tee time su The Brabazon, posto ce n’è, chi viene?