L’European Tour cancella le Qualifying-School

Nel 2020 l’European Tour, insieme al resto del mondo, ha dovuto premere il pulsante pausa e attendere che la tempesta “covid” passasse.

Il circuito, non potendo garantire il normale svolgimento della stagione a causa dei “lockdown” ha deciso di congelare i ranking. Scelta che ha avuto un effetto domino sul Challenge tour e sui tour satellite.

Il congelamento è stata una scelta inevitabile e giusta.

Forzare i giocatori a partecipare ai tornei per poter mantenere il proprio “status”,  con tutte le difficoltà logistiche esistenti in quei momenti, sarebbe stata una decisione poco condivisibile.

Il 2021 tuttavia è iniziato come “un anno normale”.

Finalmente i ranking sono stati scongelati e nonostante qualche seccatura legata ai viaggi tra tamponi e bolle, tutto sommato sembrava una stagione piena di opportunità.

Con opportunità intendo la possibilità di giocare nuovamente le qualifying school.

Le Q-SCHOOL rappresentano una speranza di arrivare sul tour europeo per chi, come me, non ci è ancora mai arrivato, ma anche una fonte di guadagno enorme per il tour europeo stesso.

Grazie ai soldi delle iscrizioni l’European Tour si porta a casa un discreto bottino!

Nonostante la pandemia sia in netto miglioramento, tutto il sistema delle restrizioni tra i paesi non è migliorato affatto.

Volare tra un paese all’altro, soprattutto per chi non è Europeo risulta tuttora difficile. Spesso è richiesta una quarantena obbligatoria. L’European Tour ha tra i suoi membri molti giocatori extra-europei e diversi di loro non hanno potuto partecipare a dei tornei oppure per poterli giocare avrebbero dovuto stare lontani dalle proprie famiglie per svariati mesi.

Per esempio, il cinese Ashun Wu non ha potuto presenziare alla nascita del figlio altrimenti sarebbe andato incontro a quarantene sia al ritorno in Cina sia in Europa.

Questa serie di problematiche ha creato un malcontento generale tra i giocatori spingendoli a fare  pressione all’European Tour affinché venissero prese delle azioni volte a salvaguardare i loro diritti di gioco per il 2022.

A seguito di un questionario anonimo mandato a tutti i membri dell’European Tour, il Board  ha deciso per il CONGELAMENTO PARZIALE.

In che cosa consiste?

Fondamentalmente è stato introdotto un “paracadute dorato” che ha esteso da 110 a 145 il numero di giocatori dell’ordine di merito che manterranno i diritti di gioco per il 2022.

Inoltre, per coloro già in possesso di una categoria piena per il 2021 che finiranno dalla 145esima posizione in giù la Race To Dubai, gli verrà concesso uno “status” parziale.

L’European Tour per poter garantire un così alto numero di esenzioni, ha dovuto cancellare le Qualifying-School posticipando di un altro anno quella che era una speranza per molti.

E il Challenge Tour come funzionerà?

Il Challenge Tour avrà comunque a disposizione 20 carte da assegnare alla fine dell’anno ai suoi migliori giocatori ed ha creato un paracadute “ad hoc”. Nel 2022 proteggerà tutti i giocatori in possesso di una categoria piena per il 2021 e i giocatori dell’European Tour che avranno alla fine dell’anno una categoria parziale.

L’ammissione dei primi 20 giocatori dell’ordine di merito all’European Tour è stata una boccata di ossigeno per i circuiti satellite che saranno a loro modo in grado di promuovere i primi 5 giocatori dell’ordine di merito sul Challenge Tour.

In più, ai giocatori che concludono dal 6° al 15° posto dei tour satellite verrà assegnata una categoria di gioco minima che permetterà loro di giocare all’incirca cinque tornei l’anno prossimo.

La mia domanda finale è: Era veramente necessario attuare un congelamento anche per il 2021?

La mia risposta è “nì”.

Il tour ha fatto iniziare la stagione facendo credere che sarebbe stato tutto come prima mentre a giugno ha letteralmente cambiato le carte in tavola.

Sicuramente le ragioni per cui hanno preso una decisione così importante sono giuste e io le condivido, ma erano assolutamente prevedibili già dall’inizio dell’anno. Ragion per cui il Tour avrebbe potuto fare degli sforzi in più per garantire dei corridoi per i giocatori in difficoltà oppure prendere le stesse decisioni, ma all’inizio anno.

Per molti giocatori, me incluso, ritrovarsi a metà stagione senza avere l’opportunità di poter andare sull’European Tour e sul Challenge Tour è stata una batosta immeritata

Questa scelta farà molto discutere ed ha portato alla luce molte lacune e limiti dell’European Tour evidenziando ancora di più una netta inferiorità rispetto al circuito Americano.

 


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