Mandala, Mindfulness e respirazione. Quante cose ci sono da imparare! Sfrutta la pausa estiva per imparare cose nuove e ripartire a settembre con il ritmo giusto.
Tutte e tre hanno in comune il fatto di sviluppare la consapevolezza, l’attenzione al momento presente e la concentrazione su ciò che stai facendo. Iniziamo a scoprire insieme cosa sono e come praticarle.
Il termine mandala, in sanscrito, significa “cerchio”; infatti, nella tradizione indiana, rappresentano la vita, la nascita, la maturità e la rinascita.
Lo psicologo Carl Gustav Jung li utilizzava nella scoperta del sé, e quando li proponeva ai suoi pazienti, dava come unica informazione che lo spazio interno del cerchio rappresenta l’ “IO” e il mandala deve essere colorato partendo dal centro.
Puoi utilizzare quelli che trovi su internet, oppure puoi crearlo a tuo piacimento; non ha importanza che sia regolare.
Mentre colori o disegni, l’unica cosa che devi fare è mettere la tua attenzione a quello che stai facendo. Quando ti accorgi che arrivano altri pensieri, non devi fare altro che allontanarli e riportare la tua attenzione sulla punta della matita.
La Mindfulness, pratica scoperta da poco nel mondo occidentale, si rifà ad un tipo di meditazione Buddista, pur non entrando in alcun modo nella disciplina religiosa.
Mindfulness significa essere consapevoli, nel momento presente e senza giudizio, di ciò che accade nella tua mente, nel tuo corpo e intorno a te. Significa riprendere il controllo della tua vita e saperla dirigere nella giusta direzione.
Allenare la consapevolezza ti aiuta a smettere di rimuginare, e ti permette di abbandonare il giudizio e, di conseguenza, l’ansia e lo stress.
Immagina quanto ti può essere utile smettere di pensare a quel putt sbagliato alla buca 9, abbandonare il giudizio che stai dando nella tua testa e lasciare andare il colpo, rinunciando ad ansia e stress. Che ne pensi?
Per iniziare a praticare i primi passi di Mindfulness, la cosa migliore è partire dalla respirazione.
Ti consiglio di iniziare ad allenarti con pochi minuti. Siediti in una posizione comoda, con la schiena dritta e senza incrociare mani e gambe, chiudi gli occhi e porta la tua attenzione al respiro.
Anche in questo caso potranno arrivare pensieri di vario tipo; l’unica cosa che devi fare è diventarne consapevole e riportare l’attenzione al respiro. Ti può aiutare contare mentre inspiri ed espiri, in modo che la tua mente resti connessa il più possibile al respiro.
Mano a mano che ti alleni, potrai iniziare a portare la tua attenzione alla temperatura dell’aria che entra ed esce dalle narici, a dove si espande all’interno del tuo corpo, nella pancia, nei polmoni, nelle clavicole.
Quando sarai sufficientemente esperto, ti potrà venire in aiuto anche in campo, durante una gara. Tra un colpo e l’altro potrai approfittarne per rilassare la mente portando la tua attenzione al respiro, lasciando andare l’ultimo colpo sbagliato, l’aspettativa sulla buca e con essi ogni giudizio.
Insomma, le possibilità per iniziare a mettere da parte il nervosismo ci sono. Sta a te allenarle e iniziare ad utilizzarle al momento opportuno.
…puoi vedere il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni, o sapere che il tuo onore è calpestato nelle fogne delle menti più vili. C’è solo una cosa che tu possa fare per questo: imparare. Impara perché il mondo si muove, e cosa lo muove. Questa è l’unica cosa di cui la mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non ne sarà mai torturata, né spaventata o intimidita, né sognerà mai di pentirsene. Imparare è l’unica cosa per te. Guarda quante cose ci sono da imparare.