Da quando nel 2011 il Pga Tour ha adottato le statistiche degli Strokes Gained messe a punto dal professor Mark Broadie della Columbia University, l’analisi matematica di ogni aspetto del gioco del golf è entrata sempre di più a gamba tesa nel mondo del golf, soprattutto in quello professionistico.
Uno degli ultimi studi messi a punto riguarda (tanto per cambiare) l’importanza del putt ed evidenzia come (e soprattutto quanto) i colpi entro i tre metri e mezzo dalla buca siano decisivi al fine di una buona performance.
Lou Stagner, l’analista della Golf Stat Pro, ha calcolato infatti come i migliori venti pattatori del circuito americano guadagnino 0,9 colpi a giro sul green rispetto ai giocatori che se la viaggiano tra la 151sima e la 170sima posizione della classifica degli Strokes Gained Putting.
In particolare, oltre il 60% di questi benedetti 0,9 colpi guadagnati in green arriva dai putt compresi tra i 60 centimetri e i tre metri e mezzo.
Stagner conclude la sua analisi esortando tutti i golfisti (e non solo i campioni) a trascorrere più tempo ad allenarsi sui putt dalla corta distanza.
A questo punto, come rendere efficace la pratica sul green diventa la domanda immediatamente successiva al teorema matematico di Stagner.
La risposta potrebbe arrivare dagli esercizi del cosiddetto PUTTER GATE, consigliati anche dal coach Mark Bury.
Il primo esercizio prevede che piazziate due tee alle estremità della testa del vostro putter: in questo caso, l’allenamento consisterà nel muovere avanti e indietro la testa del bastone senza mai toccare i tee.
Nel secondo esercizio dovrete invece piazzare i famosi due tee a mezzo metro dalla palla. La larghezza tra i due tee dovrà essere di poco superiore a quella della pallina. Il compito sarà far rotolare il colpo all’interno dei tee; se si colpirà il tee a destra, significa la faccia del bastone è arrivata aperta all’impatto, al contrario, è arrivata chiusa se si colpirà il tee interno.
Infine, il terzo esercizio: i due tee vanno piazzati alle estremità di destra e sinistra della buca per avere un controllo più accurato della linea di partenza del putt. Se da un metro e mezzo si riuscirà ad imbucare senza toccare i tee, ci saranno più chance di calare da tre metri.
Dunque siete pronti?