Fiumi di fan per il grande giorno all’Open d’Italia. Il tifo c’è, è scatenato soprattutto sulle partenze del pomeriggio.
Le prime 9 buche passano veloci tra swing d’autore ed un ritmo di gara perfetto con score in equilibrio tra i nomi noti.
Le vibrazioni arrivano con il tramonto che porta vento e qualche special shot al Marco Simone. Francesco Laporta è un giaguaro, passo elegante quando arrivano gli errori, muscoli e concentrazione per gli 8 birdie cuciti qui a Guidonia. Il pubblico lo acclama, è il gladiatore perfetto ed il -11 in chiusura varrà in solitaria la 4 posizione del torneo. Lapo protegge la carta e dedica la sua migliore prestazione all’Open di casa alla figlia in arrivo.
Tommy Fleetwood, Adrian Meronk e Nicolai Hojgaard giocano alla roulette per tutte le 18 buche del torneo. La pallina gira e non si ferma mai, il croupier dell’Open d’Italia è il campo e ci tiene con il fiato sospeso fino alla 18.
Buca, dove il talento di Nicolai Hojgaard stupisce pubblico e familiari. Rasmus ha appena vinto a Crans è teso, sul green della 18, aspetta l’ultimo putt del gemello.
Putt dolce, ben tirato, emozionante. La sfera del danese cade in buca facendo esplodere lo stadio pronto ad acclamare due ragazzi che saranno il futuro del golf europeo. E perché no della prossima Ryder Cup proprio a Roma nel 2023.
-13 lo score della vittoria, Nicolai può ricevere la coppa dal Presidente Chimenti e godersi una premiazione in grande stile sull’affascinante green della 18. Doppietta in famiglia in un due settimane consecutive, bel vincitore, giovane, perfetto per la promozione del nostro sport.
Giovani anche i ragazzi e le ragazze della Junior Ryder Cup, vinta dalla squadra Italia che batte il Lazio per 7 e ½ a 2 e ½, una manifestazione voluta da tutti per la sua bellezza e per i valori che riesce a trasmettere ai campioni di domani. Siete speciali.
Open grazie mille, rivedere il pubblico contento riempie di gioia e da speranza.
Il golf è sempre prezioso ma vestito a festa non smetterà mai di evidenziare quanto il nostro sport possa arrivare al cuore di tutti.
All’anno prossimo, l’Open è l’Open
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