Questa settimana sono stato presso MonticelloLab per effettuare il fitting in vista della stagione 2022.
Il mio anno può considerarsi concluso e per iniziare l’allenamento invernale al meglio, la prima cosa che ho fatto è stata proprio la messa a punto della mia sacca.
MonticelloLab per me è una location perfetta.
Si trova giusto a due minuti di macchina dal Golf Club Monticello, dove sono socio e mi alleno regolarmente.
La comodità più grande è quella che dopo aver testato i bastoni “indoor”, salgo in macchina e vado direttamente in campo a testarli.
Per questo non lo faccio in pieno inverno; a dicembre farebbe troppo freddo per poter testare i bastoni.
Non lo dico solamente come scusa per non mettermi la maglietta termica, ma soprattutto perché la palla vola meno e di conseguenza tutti i parametri risulterebbero sballati.
Come puoi notare dal video, abbiamo utilizzato il Trackman per poter analizzare il volo di palla.
Diversamente da una classica lezione con il Maestro, durante il fitting ci si avvale dei dati del Trackman per poter costruire il miglior bastone possibile in funzione del movimento senza entrare nella tecnica.
In poche parole, è il bastone che si adatta al giocatore e non viceversa.
Cosa che purtroppo ho provato a fare per tutta la stagione con il mio ibrido.
L’ho tirato molto male e a causa di ciò ho perso svariati colpi e soldi.
Non l’ho mai sostituito perché pensavo che il colpevole fosse lo swing. Tuttavia dal fitting abbiamo visto che invece era proprio colpa del bastone.
Era troppo pesante e arrivavo all’impatto con troppo poco loft, ovvero la quantità di gradi che ha la faccia del bastone al momento dell’impatto.
Più gradi ci sono più il volo di palla sarà alto, meno ce ne sono più risulterà basso.
La conseguenza del loft basso all’impatto è anche una bassa quantità di spin. Con il driver è una cosa positiva, mentre con un ibrido diventa controproducente, infatti la palla mi volava impazzita.
Con Gianmaria ed Eric, i fitter del negozio, abbiamo deciso di passare ad un ferro 2 per le seguenti ragioni:
- mentalmente tirare un ferro mi trasmette più fiducia in termini di dispersione
- effettivamente montando uno shaft in grafite molto leggero siamo riusciti ad aumentare il loft dinamico, l’angolo di lancio ed anche lo spin per essere più preciso e poter fermare la palla in green più facilmente.
Troppo spesso mi perdo in pensieri tecnici con la convinzione di avere sempre un problema al mio swing, come Don Chisciotte con i mulini a vento, quando invece la risposta è lì davanti a me.
Oltre al problema con l’ibrido, quest’anno ho faticato con il controllo della distanza con il mio wedge 58°: andava troppo lungo.
In seguito a dei test, abbiamo deciso di aumentare il loft di un grado, portandolo a 59° e il problema è stato risolto in un battito di ciglia:
Una semplice “botta” con la macchina del Lie e del Loft ed il gioco è fatto!
Con lo stesso attrezzo, Gianmaria mi ha modificato anche il loft del ferro 4.
Ha chiuso la faccia di qualche grado poiché io avendo tre wedge, ho tolto dalla sacca il ferro tre creando un “gap” troppo grande con il ferro due e così facendo la differenza di distanza è tornata gestibile.
Il vero segreto per eccellere risiede nella cura dei dettagli e grazie a MonticelloLab la ricerca della perfezione non è mai un limite!