Sand wedge di alligatore? Lui se li è meritati…
Alcuni anni fa ero in Florida a Lake Nona, sul percorso dove nel ‘93 si era svolta la Coppa del Mondo vinta dalla coppia Fred Couples e Davis Love III.
Era stato anche la base operativa della David Leadbetter Golf Academy presso la quale avevo praticato per qualche tempo.
Non era raro imbattersi in qualche alligatore, molti dei quali di misura ridotta, ma al di là dell’aspetto faunistico, la cosa non mi rendeva particolarmente sereno.
Soprattutto quando ero costretto a lambire i diversi laghi paludosi del club dove era ben visibile un cartello simile a questo.
Qualche tempo dopo (marzo 2017) una notizia di cui un certo Tony Aarts è stato il triste protagonista cattura la mia attenzione.
Aarts gioca abitualmente sul campo di Magnolia Landing vicino alla sua casa a Fort Myers in Florida. E’ un percorso splendido, con diversi corsi d’acqua e laghi, che sono l’habitat di molti alligatori.
Prima d’ora non era mai successo nulla con nessuno di questi animali, ma l’8 febbraio un’alligatore di tre metri ha deciso di cambiare menu’ e “provare” lui come pranzo.
“L’incidente è avvenuto alla buca 4 – racconta Aarts – Avevo appena messo la palla in green e invece di fare il giro intorno al lago con il cart ho deciso di andare a piedi”.
Ho preso il putt e imboccato una scorciatoia su una zona sabbiosa fra l’acqua e il green.
Avrò percorso questo sentiero 20 o 30 volte nei sei mesi precedenti senza nessun problema, ma in questa occasione ho avvertito un fragore provenire dall’acqua. Mi sono girato e ho fatto un salto. L’alligatore più grande del campo da golf era di fronte a me”.
Mi ha morso un piede e ha iniziato a scuotere la testa trascinandomi sulla schiena. Ho cercato di fare resistenza con il tallone nella sabbia ma senza successo. Era troppo potente e in meno di 10 secondi mi sono trovato in acqua.
Non mi ero mai trovato in una situazione come questa prima, ma mi sono ricordato di essere stato morso da un cane quando ero più giovane.
Il cane ha stretto i denti intorno alla mia gamba e li ha tolti solo quando l’ho colpito sulla testa.
Ho cercato di fare lo stesso con l’alligatore. Ho cercato di colpirlo il più forte che potessi con il putter, ma non si spostava di un centimetro.
Ormai ero in acqua fino alle ginocchia e in guai seri. Se fossi stato girato sul ventre forse non lo starei raccontando.
Ho pensato che avrei avuto pochi secondi per salvarmi la vita, così ho smesso di colpirlo a caso sulla testa e ho iniziato a concentrarmi sugli occhi, che pensavo potessero essere un punto debole.
Per fortuna, questo ha fatto la differenza. Dopo alcuni colpi in quella zona, mi ha lasciato andare e mi sono arrampicato sulla spiaggia e fra le braccia dei miei compagni di gioco.
Tutto questo incredibilmente è durato meno di 20 secondi dall’inizio alla fine.
E ancora più incredibilmente, ne sono uscito con un piede gonfio e quattro punti di sutura, quindi sono riuscito a tornare sul campo da golf dopo un paio di settimane.
“Molti sono sorpresi nel vedermi ancora a Magnolia Landing, ma è un grande percorso e l’alligatore che mi ha attaccato è stato subito rimosso dagli agenti che si occupano della fauna selvatica.
“Detto questo, un paio di cose sono cambiate dopo l’incidente.
Ora guido il golf cart nei punti più “pericolosi”e tutti i miei compagni adesso mi chiamano Alligator Tony’. Inoltre, dal momento che ho utilizzato un putter della Cleveland per liberarmi dal bestione , la società ha inviato tre nuovi wedges su misura con immagini di alligatori.
È un bel ricordo della giornata e spero che possano fare miracoli per il mio gioco corto.”