Carbon Par: l’erba del golf salverà l’ambiente?

Temi quali ecosostenibilità ed emissioni di CO2 sono onnipresenti in qualunque attività umana. Anche il golf non fa eccezione. In questo articolo vedremo un interessante progetto che vuole rispondere a una domanda molto particolare: Carbon Par, l’erba del golf salverà l’ambiente?

Prendete un bel respiro perché qui il tema è fresco come l’erba che calpestate nei weekend. O meglio è caldo, anzi caldissimo! Contestualizziamolo.

Carbon Par studia l’erba per ridurre il cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico è tra le questioni contemporanee più urgenti al mondo. Ed è stato ampiamente riportato che l’aumento di CO2 è direttamente legato:

  • all’aumento della temperatura globale e del livello del mare,
  • al deterioramento della qualità dell’aria,
  • all’instabilità e all’estremizzazione delle condizioni meteorologiche.

Il “sequestro” del diossido di carbonio, il processo di cattura e stoccaggio, è la chiave per mitigare il cambiamento climatico.

I metodi di riduzione più comuni sono la silvicoltura, tecniche di geoingegneria e cambiamenti nell’uso del suolo. Quest’ultimo include la bonifica o il prosciugamento delle zone umide.

Ma come farà l’erba del golf a salvare l’ambiente?

Beh, nell’ultimo ventennio si è iniziato ad avere l’evidenza che i manti erbosi possono assorbire notevoli livelli di carbonio (Zirkle et al, 2011). Inoltre, si è notato che i “manti gestiti”, come quelli dei campi da golf, possono assorbirne di più di quelli non gestiti (Bandaranayake, 2003).

A seguito di queste considerazioni, nel 2020 (e fino al 2022) è partito dall’ Islanda un progetto pilota chiamato Carbon Par 1 che cerca di stimare come e quanto l’erba dei golf, in considerazione dei costi e delle emissioni della gestione, potrà aiutare a salvare l’ambiente. Il progetto, di proprietà della società islandese Eureka Golf, viene svolto in collaborazione con l’Università agricola islandese e gode del sostegno finanziario di soggetti nazionali ed esteri.

L’obiettivo primario del progetto Carbon Par?

Rispondere alle seguenti domande di ricerca:

a) Qual è la perdita di CO2 e lo stoccaggio di carbonio dato dall’uso del suolo delle aree coltivate e dei campi da golf islandesi, in totale e per struttura?
b) Il processo di stima può essere snellito? Se sì, come?
c) Cosa è richiesto in termini di fondi, tempo e altre risorse per produrre una stima simile per altri Paesi?
d) Ci sono tendenze marcate che rivelano o suggeriscono come le strutture da golf possono, in senso generale, migliorare  l’equilibrio carbonico grazie a un miglior uso del suolo senza influenzare negativamente l’esperienza di gioco? Se sì, quali sono?

Tutte queste domande porteranno Carbon Par 1 a mappare lo stato di carbonio in tutte le strutture golfistiche all’interno della Golf Union of Iceland. I perimetri dei vari elementi del tappeto erboso dei campi, come fairway e rough gestiti, saranno elaborati utilizzando fotografie aeree georeferenziate.

Senza entrare troppo nella “tecnica” di analisi, il progetto produrrà poi:

  1. una “classifica” delle strutture da golf islandesi, per status di carbonio dall’uso del suolo;
  2. una suddivisione di ciascun Club in base ai 3-4 tipi di terreno solitamente utilizzati;
  3. un rapporto sul processo di stima e il protocollo raccomandato per la stima in altri Paesi;
  4. un’identificazione delle zone umide che possono essere bonificate;
  5. raccomandazioni e miglioramenti rapidi dell’uso del suolo per i Club.

Tranquilli golfisti!  Per  i punti 4 e 5 sarà anche fatto uno sforzo particolare per evitare che i suggerimenti influenzino negativamente l’esperienza di gioco.

Oltre a comunicare i risultati scientifici, la divulgazione mirerà anche a sensibilizzare e a ispirare i gestori dei campi da golf sui cambiamenti climatici, sui metodi di mitigazione, nonché a informare le autorità e la comunità non golfista sul potenziale del golf nell’area.

Bello, vero?!

La CO2 emessa dal progetto sarà infine compensata tramite pagamenti annuali all’Icelandic Wetlands Fund e/o al Kolvidur Carbon Fund.

E il progetto non finirà qui. Ci sarà un “Carbon Par 2”, il cui finanziamento è in corso, che cercherà nuovi metodi per ridurre del 99% le emissioni di CO2 derivanti dalla gestione dei manti erbosi. E state certi che arriverà presto anche da noi, e non solo nel golf.

Insomma, nuove tecniche e sfide attendono il nostro amato sport ma, grazie alla lungimiranza di alcuni progetti, il golf potrà diventare parte della soluzione; di questa e molte altre sfide.

Carbon Par, la serie continua!

“Ah ma che tema caldo! E che erbetta fresca, e utile poi, chi l’avrebbe mai detto?”


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