Green Book è una parola che probabilmente avrai sentito, ma sono certo che tu non abbia bene in mente che cosa sia.
Eccolo qui:
Questo è il Green Book.
Fondamentalmente è una seconda “mappetta” che rappresenta in maniera perfetta i green del percorso.
Come puoi vedere dalla foto, il green è ricoperto di frecce colorate.
Ogni tipologia di colore rappresenta un determinato range di pendenza.
Il verde è la percentuale minima, ovvero 0-2% mentre il viola la massima dell’ 8%.
Il verso delle freccette indica la direzione verso cui cala la pendenza.
In realtà esiste anche un’altra versione di questa “mappa” dove al posto del colore, sotto le frecce trovi direttamente la gradazione numerica della pendenza.
La seconda versione è molto utile per i giocatori che utilizzano il metodo “Aim-Point” per leggere le pendenze.
L’Aim Point è quella tecnica che in seguito ad una stima dell’inclinazione del green tramite i piedi permette di determinare, mediante le dita della mano, dove bisognerebbe allinearsi per poter imbucare.
Justin Rose è stato uno dei pionieri di questa tecnica e grazie ad essa è migliorato molto nelle sue statistiche sui green.
Io preferisco la versione della foto con le frecce colorate.
Non utilizzando l’Aim Point i numeri esatti sono inutili, ho semplicemente bisogno di un’idea per convincermi della linea da scegliere quando sono in difficoltà durante la lettura.
Giusto qualche settimana fa, l’ R&A e l’USGA hanno deciso di bandire l’utilizzo del Green Book da tutti i tornei.
Non solo hanno proibito questa mappetta, ma anche l’utilizzo delle cosiddette “bolle” e dispositivi annessi in grado di aiutare il giocatore a leggere le pendenze.
La R&A ha giustificato questa scelta dichiarando che il Green Book e dispositivi per la lettura, agevolano esageratamente i giocatori mettendo in secondo piano le capacità dei caddies nell’aiutare i propri “pro” durante i tornei.
Personalmente penso che questa sia stata una scelta avventata perchè eliminare il green book e le bolle anche durante i giri di prova è paradossale.
E’ come se avessero deciso di proibire l’ausilio del Trackman in campo pratica.
La decisione a parer mio è stata dettata da un tentativo di velocizzare il gioco.
Spesso i giocatori si prendono del tempo “extra” sui green nel tentativo di “decripatare” ogni singolo centimetro del green rallentando inevitabilmente il gioco.
Quello che mi rattrista è che al posto di andare direttamente al punto del problema, ovvero avere il coraggio di effettivamente penalizzare i giocatori per gioco lento, abbiano eliminato dei “tools” importantissimi per la preparazione di ogni giocatore.
Un provvedimento che sicuramente fa molto male, al punto che anche il miglior coach di putt al mondo, Phil Kenyon, non è potuto rimanere in silenzio con questo post.
La mia speranza è che nei mesi a venire, R&A ed USGA decidano di fare dei passi indietro.