Bryson chiede ancora più distanza a Babbo Natale

Nel bene o nel male, tra il 2020 e il 2021 il suo nome è stato sulla bocca di tutti gli aficionados del green: inutile a dirsi, Bryson DeChambeau è il golfista che, con il suo cambio di fisico, col suo gioco rivoluzionario e con quell’atteggiamento da nerd e secchione, sa muovere l’internet come pochi altri al mondo.

Dunque, a pochi giorni dal termine del 2021, vale la pena ricostruire tutta la mole di lavoro tecnico e fisico che l’ha portato a ottenere il settimo posto nel World Ranking, otto vittorie sul Pga Tour, il titolo di campione dello U.S. Open, e, ovviamente, una media a oggi impareggiabile di 323 yards dal tee.

Le immagini ritraggono il 28enne californiano nel 2016, anno del suo debutto sul Pga Tour (quando aveva una media di 280 yards dal tee), e nel 2021: le differenze di swing e di fisico sono gigantesche.

“Innanzi tutto –spiega il coach Paolo Pustetto- per quanto riguarda la tecnica partiamo dal volo di palla: Bryson è passato dal giocare in fade, da sinistra a destra, a tirare in draw, da destra a sinistra, nonostante il grip sia rimasto assolutamente identico negli anni, con la mano sinistra molto debole e senza alcun angolo del polso sinistro all’address”.

Epperò, a noi guardoni delle cose del green, oltre all’aumento della massa muscolare e del peso di DeChambeau, ciò che appare evidente, scorrendo le immagini, è il cambiamento deciso del suo backswing: “Sì –continua Pustetto- partendo da uno stance molto più largo, ha aumentato di gran lunga la rotazione delle spalle, arrivando più o meno sui 110°, contro i 105° di McIlroy, e anche dei fianchi, lasciando estendere di più la gamba destra. Inoltre va notato come il tallone del piede sinistro si stacchi dal terreno, per poter poi schiacciare di più alla ripartenza”.

Ma non solo: nel cambio di direzione dello swing, DeChambeau è anche riuscito a creare maggior “lag”, vale a dire un aumento dell’angolo formato dal braccio sinistro e dallo shaft: tutto questo, se unito a una coretta body motion, genera un’incredibile crescita della velocità di swing. E ancora: in uscita, attraverso l’impatto, oggi Bryson ha decisamente un minor rolling della faccia del bastone.

Eppure, nonostante i risultati siano impressionanti, Bryson non si ferma: con il coach Chris Como, che ha lavorato a lungo anche con Tiger Woods, si sta allenando per accrescere la propria flessibilità: “Esatto -aggiunge Pustetto. Per farla semplice, diciamo che DeChambeau vuole diventare un King Kong meno wrestler, ma più elastico, più armonioso. Ciò non toglie che stia cercando ancora ulteriori yards con tutti i bastoni”.

E infatti, è notizia di un paio di giorni fa che l’americano sia riuscito ad abbattere un altro muro di velocità della pallina: attraverso i suoi account social, il californiano ha fatto sapere di aver superato le 221 miglia col driver in mano: tanta roba, ma non ancora sufficiente. E già, perché attraverso l’hashtag #roadto225, ciò che Bryson ci sta raccontando è che sono le 225 miglia il suo target per il 2022. Come direbbe il dottor Frankenstein, “si può fare!”, ma come dice DeChambeau, “questo è ciò di cui tratta: di pura passione. Passione per migliorare la propria vita e il proprio gioco. E per ispirare gli altri a essere la miglior versione di se stessi”.

Appuntamento dunque al 2022.


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