Grinta! Come (ri)trovarla. Ci sono persone che per il contesto in cui sono vissute, per le proprie caratteristiche personali, per la storia che si portano dietro, hanno un’innata grinta in tutto ciò che fanno. Per altri non è così semplice trovarla, o magari l’hanno avuta per tanti anni e ora l’hanno un po’ persa per strada.
Prima di vedere quali sono le 4 caratteristiche che, secondo Angela Duckworth psicologa e scrittrice, autrice del libro “Grit”, accomunano le persone che hanno grinta, voglio che tu sappia che non è strettamente collegata al talento.
Molti studi dimostrano come le persone maggiormente dotate, spesso si annoiano e perdono interesse velocemente, non trovando sufficienti stimoli nelle sfide che gli si presentano.
Viceversa, coloro che fanno più fatica a raggiungere buoni risultati risultano essere normalmente più tenaci, continuando a sforzarsi per poter progredire e affrontare una nuova sfida.
Da tempo psicologi e filosofi si chiedono perché alcune persone hanno successo ed altre no. Uno dei primi a farlo fu Sir. Francis Galton, cugino del più noto Charles Darwin, il quale arrivò alla conclusione che le persone eccezionali si distinguono essenzialmente per 3 caratteristiche: un’abilità fuori dal normale, un’eccezionale dedizione e una grande capacità di lavoro.
Come ti dicevo, la Duckworth nel suo libro ha identificato 4 caratteristiche fondamentali che possiedono tutte le persone di successo.
– Interesse: senza una passione profonda per ciò che fai, sarà difficile dedicare le ore di lavoro necessarie per raggiungere l’eccellenza. Non solo, ma sarà anche impegnativo mettere la tua massima attenzione in quello che stai facendo, e, se ricordi bene, per raggiungere lo stato di flow l’attenzione è fondamentale.
– Esercizio: si tratta di praticare ogni giorno, con costanza e perseveranza, cercando di migliorarsi sempre rispetto al giorno precedente. Torna utile il concetto di kaizen, filosofia giapponese che parte dal presupposto che piccoli miglioramenti quotidiani ti porteranno ad ottenere grandi risultati, fornendoti anche un buon supporto per accrescere la tua autostima.
– Scopo: la passione dipende dall’interesse, come sopra definito, e dallo scopo. In questo caso l’obiettivo non è rivolto a se stessi, ma al resto del mondo. Avere uno scopo, significa trovare un motivo per cui il raggiungimento del tuo obiettivo risulterà utile in qualche modo agli altri.
Potrebbe essere ad esempio ispirare altre persone ad essere la propria versione migliore, oppure raccogliere fondi per la ricerca di una malattia rara.
– Speranza: non si tratta della speranza insita nella frase “domani andrà meglio”, ma di quella fede profonda di chi sa che i propri sforzi saranno ripagati; non importa quante volte dovrai cadere, ti rialzerai e andrai avanti. Un proverbio giapponese recita
Cadi sette volte, rialzati otto.
Ma allora, ti chiederai, per quale motivo alcune persone sembrano davvero dei supereroi e vengono additate da tutti come delle persone straordinarie?
Il noto filosofo Frederich Nietzsche scriveva
Quando tutto è perfetto, non ci chiediamo come sia successo, ma esultiamo per il presente come fosse spuntato per magia. …(omissis) La nostra vanità, il nostro amor proprio alimenta il culto del genio. Poiché se pensiamo il genio come qualcosa di magico, non siamo costretti a confrontarci e ammettere la nostra insufficienza. Chiamare “divino” qualcuno equivale a dire “non c’è da mettersi in gara”.