La buca 16 del percorso TPC di Scottsdale non è in realtà una di quelle buche da annoverare fra le migliori del tour.
Molti dei professionisti giocano un ferro 9, talvolta un wedge, verso un green difeso soprattutto dalle pendenze che lo disegnano, piuttosto che dagli ostacoli che lo circondano.
Ma nella settimana del Waste Management Phoenix Open tutta la buca regala una delle scene più indimenticabili dello sport. Quello che sarebbe un ferro corto senza pensieri e senza anima viva intorno, diventa uno dei colpi con maggior pressione nell’arco dell’anno, con migliaia di fan urlanti che fischiano anche il minimo errore, o tifano per un tee shot in asta.
È più simile a una partita di calcio che di golf .
L’atmosfera da stadio ha generato negli anni ricordi indelebili, dalle buche in uno realizzate a quelle “quasi fatte”, dai momenti divertenti, a quelli commoventi.
Quest’anno, con il ritorno del pubblico sugli spalti volevo riportarvi in quell’atmosfera raccontandovi e facendovi vedere alcune delle scene più belle viste nel “Coliseum” di Scottsdale.
Partiamo da ieri sera. Sì, perché proprio ieri durante il terzo giro, a distanza di circa 2400 colpi dalla buca in uno di Francesco Molinari nel 2015, è stato Sam Ryder a centrare l’obiettivo da 112 metri con un wedge 54 gradi.
Lascio alle immagini raccontare quello che è successo.
Hole in one per Sam Ryder…e il pubblico impazzisce! 🤯🏌️♂️⛳️🤯#EurosportGOLF | #PhoenixOpen | #PGA | #PGATour | #Golf | #Ryder pic.twitter.com/j7qGaEcIOi
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) February 12, 2022
Non preoccupatevi se i ragazzi “sporcano” un pò. E’ tutto calcolato. Siamo al Waste Management Phoenix Open, azienda leader nel settore della raccolta, smaltimento, riciclo e recupero di rifiuti.
In poco più di 5 minuti sarà di nuovo tutto in ordine con il green pronto a ricevere il match successivo.
E’ successo lo stesso anche nel 2015 quando Francesco Molinari regalò al pubblico italiano questa perla di bravura.
L’ace di Francesco nel 2015
A Phoenix il 2013 è stato un’anno “caldo” per diversi motivi.
Uno di questi, la corsa dei caddies.
Non ci crederete, ma le corse dei caddie sono state bandite dopo il 2013, per paura di infortuni.
Troppo divertimento. #riportateicaddieacorrere.
Senza dimenticare il calcio piazzato di Padraig Harrington…
La buca in uno di Jarrod Lyle
E’ stata la prima in quasi un decennio alla 16 del TPC, ed è stata anche la prima della sua carriera professionale. Purtroppo breve. Quel momento fu ricordato al Waste Management Phoenix Open, appena sei mesi dopo la morte di Lyle all’età di 36 anni, dopo una lunga battaglia con la leucemia.
Ma quasi come sempre succede è stato Tiger Woods ad “aprire le danze” …
Tiger Woods e la buca in uno alla 16 del 1997
Sono passati 25 anni da quando Tiger tirò questo colpo. Giovanissimo, alzò il braccio come si faceva in discoteca dicendo, “Raise the roof” per incitare la folla ad aumentare il volume.
I social media alzarono l’asticella del gradimento quando si presentarono sul tee della 16 nel 2019
Amy Bockerstette e Gary Woodland
Forse il miglior contenuto che il PGA Tour abbia mai prodotto, diventato molto più di un semplice momento virale.
Lunga vita al Waste Management Phoenix Open!