La domenica di Michael Gellerman

La domenica di Michael Gellerman.

Michael Gellerman compirà 30 anni il 10 Agosto, é passato professionista nel 2015 ed attualmente gioca sul Korn Ferry Tour.

Nello scorso weekend ha partecipato al Lecom Suncoast Classic, disputato sul percorso del Lakewood National Golf Club, canpo disegnato da Arnold Palmer a Lakewood Ranch, in Florida.

Gellerman ha  chiuso la terza giornata in testa in vantaggio di un colpo.

Nel giro finale, arrivato alla buca 17 ha realizzato un birdie che, unito al bogey fatto registrare alla buca 18 dal leader Byeong Hun An, ha rimesso Mike (come lo chiamano tutti) in corsa per la vittoria.

Gioca la buca 18 (un par 4 da 473 yards) senza problemi, green in regulation con palla a poco più di nove metri.

Ha un putt (non facile) per vincere il torneo.

E qui ha inizio la domenica di Michael Gellerman.

Il primo putt passa sulla destra della buca e si ferma a circa due metri.

A questo punto, chiudendo la buca in par, Mike andrebbe al playoff con il sudcoreano.

Ma le cose vanno in modo diverso.

Il putt, destra-sinistra, resta sopra la buca, e il ragazzo di Tucson vede sfumare le possibilità di vittoria.

Il nuovo obiettivo é imbucare da 60 centimetri per arrivare secondo a pari merito con altri quattro giocatori.

Ma gli dei del golf vanno fino in fondo, Gellerman sborda il terzo putt e imbuca il quarto, che lo relega ad un affollato (otto giocatori) sesto posto.

Ma la cosa più bella di questi terribili (per Mike) momenti, é stata la partecipazione del pubblico che si trovava sul green della 18, che all’imbucata del quarto putt é esploso in un applauso liberatorio, come si può vedere qui, nella trasmissione dal vivo postata sulla profilo Twitter del Tour.

Ed é ancora a Twitter che Gellerman ha affidato le sue riflessioni del giorno dopo.

“E’ stata dura dormire stanotte; é stato doloroso , difficile da far scivolare via, semplicemente, non sono stato abbastanza bravo”

“Vi ringrazio per tutti i messaggi ed il sostegno, mi rifarò!”.

Caro Mike, alla fine sei uno di noi.

Il peggiore dei doppi bogeys (o la peggiore X, se volete) non ci piegherà.

Mai.


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