Finale a sorpresa per il Player Impact Program

(fonte soprtsnewsuk.com)

Finale a sorpresa per il Player Impact Program.

E’ terminata la prima stagione del Player Impact Program, uno dei nuovi strumenti introdotti dal PGA Tour per sostenere i suoi members (o, meglio, i suoi Top Players).

Dopo la revisione dei dati da parte della società di audit Grant Thornton, é stata ufficializzata la classifica finale con l’attribuzione dei dieci premi ai giocatori che sono risultati più “performanti”.

E c’é stata una sorpresa.

Facciamo un passo indietro.

Siamo alla fine dell’anno scorso.

Uno spumeggiante Phil Mickelson affida a Twitter la sua certezza di essersi aggiudicato la prima moneta del Player Impact Program, ringraziando tutti i suoi fans per il loro contributo.

Molti videro questo gesto come un tentativo di imprimere una accelerazione agli algoritmi utilizzati per i calcoli degli indici del programma, dato che mancava ancora una settimana al termine del periodo di analisi dei dati.

Eamon Lynch di Golfweek dichiarò:

“Ho chiesto al PGA Tour informazioni circa la rivendicazione della vittoria del bonus da 8 milioni di $ del PIP”

“Hanno dichiarato che il Program dura fino alla fine dell’anno e che esiste un ritardo fisiologico nel reperimento dei dati, il che significa che l’impatto della partecipazione al PNC Championship da parte di Tiger può ancora influire”.

Detto fatto.

La classifica definitiva ha visto Tiger Woods prevalere su Mickelson.

(fonte sportsnet.ca)

Ora, il problema non é tanto che abbia vinto qualcuno che non ha giocato neanche un torneo della stagione del Tour, come ha fatto notare Kevin Na.

Non é neanche rappresentato dal fatto che il nuovo programma non riscuote molti consensi tra i giocatori.

Patrick Cantlay, giusto per fare un esempio, sostiene che i fondi andrebbero destinati alle prestazioni on-course).

Quello che rende tutto complicato é la situazione in cui si é venuto trovare Mickelson negli ultimi quindici giorni, spiegata magistralmente dalla mia amica Isabella Calogero.

Non voglio parlare di complotti o cose del genere, lungi da me (anche se capirei colui che cadesse nella tentazione di farlo).

Tuttavia, se fossi stato nei dirigenti del PGA Tour, avrei aspettato a diffondere la notizia.

In questo momento la tensione nell’ambiente del golf professionistico é massima, sarebbe meglio farla diminuire per poter capire che direzione far prendere alla nave.

Ma, come sempre, é il mio parere personale.

P.S. se volete conoscere la classifica completa del Player Impact Program, la trovate qui.


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