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Quante palline hai nella sacca?

Quante palline hai nella sacca?

Una delle preoccupazioni più comuni per noi amateurs é quella di avere abbastanza palline nella sacca per affrontare il giro che ci aspetta.

I professionisti hanno sicuramente un approccio similare, ovviamente più legato alla necessità di giocare una palla performante, più che alla nostra atavica paura di restare senza palline.

Ma quello che é successo nel weekend a Rick Garboski, pro del PGA Champions Tour, é davvero singolare.

Garboski é professionista di circolo presso il Newport Beach Country Club, dove nel weeekend si é disputata la tappa del Champions Tour, l’Hoag Classic.

E’ entrato nel field dei partecipanti attraverso la qualifica dl lunedì, e per lui é stato certamente emozionante disputare un evento del Tour sul suo campo di casa.

Probabilmente é proprio l’emozione che gli ha giocato un brutto scherzo.

Dopo un primo giro chiuso in 76, Rick sabato si é presentato alle 11.00 sul tee per disputare le seconde 18 buche con Duffy Waldorf e Maek Calcavecchia.

Il gruppo arriva alla quarta buca del percorso, un par 3 di 145 yards dai back tees.

E qui comincia l’avventura di Graboski.

Tee shot in acqua.

Droppaggio in fairway e palla nuovamente in acqua.

Palline finite.

Ora, chi potrebbe pensare che chiunque, persino un professionista, possa iniziare un giro senza un numero sufficiente di  palline nella sacca?

Ebbene, Rick lo ha fatto.

Mark Calcavecchia ha affidato il racconto ad un tweet.

“Oggi ho assistito a qualcosa per la prima volta in anni di carriera da pro”

“Rick Groboski (ha storpiato il cognome) ha finito le palline. E’ partito con solo 3 palle, credevo ne avesse almeno 6”

“Comunque sia, dopo due palle in acqua alla 4, ha dovuto chiederne una a prestito, ricevendo due colpi di penalità”

“Poi ha dovuto fare passare il team che ci seguiva per aspettare che il ragazzo dello spogliatoio gliene portasse altre”

“Mi sono sentito male per lui, ma la situazione era buffa”.

Effetto sullo score di Garboski? Devastante.

Due colpi di penalità per violazione della One Ball Rule, in vigore durante lo Hoag Classic.

La regola prevede che il giocatore possa usare solo un preciso modello di una precisa marca di palline, senza possibilità di cambiarla.

Garboski utilizzava Titleist Pro V1x Left Dash, a differenza dei suoi compagni di gioco.

Chiedendo loro una palla in prestito, il pro di casa ha automaticamente violato la regola.

Dopodichè, avendo fatto passare il gruppo che seguiva il suo, si é reso colpevole di undue delay, e ha dovuto aggiungere un altro colpo di penalità al suo score.

Buca 4 chiusa in nove colpi.

Secondo giro chiuso in 80.

Ma Rich Garboski l’ha presa con spirito.

“Non posso mettere in discussione (quello che ha detto) Calcavecchia”

“E’ veramente esilarante. Mi sono comportato come un rookie”

“E’ stata una pessima combinazione, cercare di mantenere le sacca leggera e regalare troppe palline ai bambini lungo il percorso in questi giorni”

“Niente funziona peggio di una cattiva pubblicità, non é vero?”.

Credo che Garboski ricorderà questo weekend a lungo per il mix di emozioni che ha provato.

Ha giocato un evento del PGA Tour sul suo campo.

Ha passato un brutto quarto d’ora.

Ha sicuramente fatto segnare uno dei suoi peggiori score sul campo di casa.

Ma, nonostante tutto questo, é arrivato penultimo.

E indovinate chi é arrivato ultimo.

Mark Calcavecchia.


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