Pillole di Masters

(fonte thegolfauction.com)

Pillole di Masters

E’ certamente il Major più atteso dell’anno, non tanto perché é, temporalmente, il primo dei quattro, ma certamente per l’atmosfera che lo circonda e la grande cerimonialità che lo contraddistingue.

Non mi sento di dire che é il più importante, perché se la gioca con l’Open Championship, e sia i giocatori che i tifosi sono pressoché equamente divisi sulla preferenza.

Per correttezza, devo confessare che io appartengo ai sostenitori del Major più antico…

Data la sua fama, tutto ciò che riguarda il Masters Tournament é oggetto della curiosità dei fans, e la maggior parte dei fatti che lo riguardano sono ben noti a tutti.

Eppure sono certo che non tutti sanno proprio tutto.

Lunghezza delle buche

Lo yardage delle buche dell’Augusta National ha una caratteristica, e cioé che tutte le distanze finiscono per 0 per 5.

Il nome del torneo

In origine, Bobby Jones e Clifford Roberts battezzarono il torneo Augusta National Invitational Tournament.

Solo nel 1939, in occasione della quinta edizione, assunse la denominazione attuale.

Prima dell’Augusta National

L’area dove fu realizzato il percorso era occupata in precedenza da un vivaio.

Il terreno fu venduto al club da una catena di hotels che dopo avere rilevato il vivaio andò in crisi di liquidità.

L’edizione inaugurale

Il primo Invitational si tenne nel 1934, e il Consiglio Comunale di Augusta mise a disposizione 10.000 $.

Horton Smith si aggiudicò il primo premio di 1.500 $, importo superiore a quello dei primi premi dello U.S. Open e del PGA Championship (sommati…).

Asia-Pacific Amateur

Il vincitore dell’Asia-Pacific Amateur Championship riceve l’invito a partecipare al Masters.

L’edizione inaugurale del torneo, nel 2010, fu vinta da un certo Hideki Matsuyama, che nel Masters del 2011 si aggiudicò il premio riservato al migliore amateur.

Possiamo dire che era un predestinato.

Le regole per i telefoni

Ai patrons (così vengono chiamati i tifosi ad Augusta) non é consentito portare i loro telefoni sul percorso.

Fred Ridley

L’attuale Presidente del Board del circolo vinse nel 1975 lo U.S. Amateur Championship, rappresentò gli Stati Uniti nella Walker Cup e partecipò al Masters per tre volte da amateur.

E’ l’unico dei Presidenti del circolo ad avere disputato il torneo di casa.

Copertura TV

La vita per i tifosi che erano a casa non é stata facile.

I primi due giri del Masters furono trasmessi in TV per la prima volta nel 1982, ed il giro finale addirittura nel 2002.

Il Par 3 Contest, tradzionale introduzione al torneo, rimase un affare riservato ai patrons fino al 2008.

I Caddies

I giocatori hanno potuto cominciare ad utilizzare i loro Caddies solo nel 1983.

In precedenza dovevano obbligatoriamente rivolgersi a quelli del circolo.

Quello che non é cambiato é l’inderogabile utilizzo della celebre uniforme.

Le prime nove

L’edizione inaugurale venne disputata con un ordine delle buche diverso: le attuali prime nove erano le seconde.

Ma già nel 1935 avvenne l’inversione.

La buca più facile e la più difficile

La buca più difficile nella storia del torneo é la 10, par 4 con una media di 4,30, mentre la più facile é la 13, par 5 giocato con la media sotto par di 4,77.

La “maledizione”

Il Par 3 Contest del mercoledì venne disputato per la prima volta nel 1960.

Il percorso, disegnato da George Cobb sotto la supervisione di Clifford Roberts, misura 1.040 yards, con buche che vanno dalle 70 alle 140 yards (anche qui vale la regola dello 0 e del 5).

Vi chiederete cosa c’entra la maledizione.

Facile.

Storicamente, chi ha vinto il Par 3 Contest non ha mai indossato la Giacca Verde, in quella stessa settimana…


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