Clima rilassato in campo pratica per affinare la tecnica e scaldare i motori prima del 3° round.
Sul prezioso tee della 1 si susseguono i volti noti del circuito che veleggiano, da tutta la stagione, tra le vette dell’Alps Tour.
Il team leader, oggi è da favola
Gregorio De Leo impreziosisce le ultime 18 buche con il suo gioco plastico ed avvolgente, cercando di ricucire nel finale qualche errore sotto la pioggia. È un’altra grande settimana per lui, un terzo posto che conferma, come sempre, il talento cristallino.
Alessandro Tadini e Koen Kouwenaar mettono in atto il duello più intrigante che si possa gustare.
“Muso” gioca d’esperienza, imbuca i putt, ed inventa colpi creativi che solo i grandi del golf possono fare. Un gioco di arti antiche che sanno ancora stupire ed essere efficaci. What a shot.
L’olandese gioca di fisico e trova i ferri perfetti per ogni green. La sua precisione nelle misure è da Tour e sarà una caratteristica che lo porterà molto molto lontano.
La sfida si porta in parità sull’ultima buca dove l’unico errore di Tadini finisce a sinistra, posizione dalla quale è costretto al lay up. Approccio e due putt per il bogey, che obbliga Tadini ad aspettare il gioco dell’Olanda.
Koen Kuvenaar si concentra ed il secondo putt da un metro e mezzo sente la gravità e cade in buca. È il colpo per il par e la vittoria che fa urlare di gioia per il trofeo e per la conquista della prima posizione nel ranking dell’Alps Tour.
Koen è sincero in premiazione, l’Italia è un gran paese dove poter scrivere, negli albi d’oro, il proprio nome.
Che dire di questa settimana, abbiamo visto la vittoria di un futuro super player, il cammino di un ragazzo d’oro ed il ritorno di un amico.
Un amico sincero ed elegante che oltre ad essere andato vicino alla vittoria ha consigliato i più giovani sulla strada da intraprendere.
Questo è il golf, fairplay, lavoro, cuore e talento, il tutto su un campo che, anno dopo anno, non perde mai il suo fascino.
