Voglio vincere una gara! Quante volte negli obiettivi fissati dagli atleti con cui lavoro mi ritrovo ad ascoltare questa dichiarazione.
Nei racconti dell’ultima gara, le frasi sono più o meno queste “Stava andando tutto bene, poi come al solito io rovino sempre tutto”, oppure, “Stavo giocando benissimo, mi sono accorto di essere in testa, e per non fare danni, ho cominciato a giocare trattenuto, e da lì è iniziato il disastro”.
Cosa si nasconde dietro a questi pensieri? Tutte le persone che si raccontano in questo modo hanno poca fiducia in loro stesse; si considerano destinati a restare dei perdenti, degli eterni secondi.
Sia ben inteso, tutti attraversiamo momenti in cui ci ritroviamo a dubitare delle nostre capacità e dei successi conseguiti, momenti in cui la sicurezza in noi stessi ci abbandona e, tanto per peggiorare la situazione, iniziamo a dare un’importanza esagerata all’opinione degli altri (molto spesso senza nemmeno esserne del tutto consapevoli), per stabilire cosa noi pensiamo delle nostre capacita e dei nostri meriti.
Un atteggiamento di questo tipo può indurti a evitare di prenderti ogni rischio e sfida, per paura di fallire.
Il pericolo è che si consolidi un meccanismo di autosvalutazione e la non capacità di considerare i feedback positivi, restando attaccati a false credenze destinate ad aumentare gli schemi di pensiero autolesionisti, creando un atteggiamento rinunciatario.
Ti ho già parlato dell’autostima (vedi l’articolo nel link) e la fiducia in se stessi ne è una componente fondamentale.
Per aver fiducia nelle decisioni che prendi, devi innanzitutto credere in te stesso.
Gli insicuri sono persone che danno troppa importanza a cosa pensano gli altri e da questo fanno dipendere il proprio giudizio di se stessi.
Tra gli schemi di pensiero disfunzionali, ci sono ad esempio:
- visione catastrofica – “Ho sbagliato questo colpo e adesso non riuscirò più a fare un buon risultato”
- assolutismi – “Ogni volta che c’è dell’acqua ci finisco dentro”
- trovarsi fuori dalla zona di comfort – Abbiamo tutti un contesto che ci siamo costruiti fin da bambini, all’interno del quale sappiamo come muoverci. Uscirne richiede fiducia e coraggio
- gabbie mentali – significa crearsi degli schemi di pensiero irrazionali che ci fanno sentire colpevoli ed inadeguati “Sono un completo disastro e non potrò mai essere niente di diverso”
- difficoltà ad accettare gli elogi – al complimento del nostro compagno di gioco “Hai fatto un bellissimo colpo”, invece che rispondere “Dici, a me non è che sia piaciuto tanto”, basta un semplice “Grazie”. Così oltre ad esprimere gratitudine, consolideremo la fiducia in noi stessi e la nostra immagine agli occhi degli altri.
Ecco allora alcune semplici strategie per aiutarti a rafforzare la fiducia in te stesso.
- Impara ad accettarti: è più facile imparare ad accettare se stessi, compresi i difetti, se si mettono in primo piano i propri punti di forza; fai un elenco dei tuoi pregi e tienilo sempre a portata di mano.
- Rifletti sui tuoi successi: sentiti orgoglioso di ciò che hai fatto; crea un inventario dei successi, dove segnare uno dopo l’altro la lista dei tuoi obiettivi raggiunti.
- Fatti un discorso di incoraggiamento: parlati in modo onesto, basandoti sui dati oggettivi per ridarti un po’ di motivazione; ricordati che ogni tanto è necessario un dialogo interiore di incoraggiamento, essendo il modo migliore per riprendere in mano l’unico fattore che sei in grado di controllare direttamente: il tuo pensiero.
Le battaglie della vita non sempre le vincono i più forti o i più veloci. Ma presto o tardi, a vincere sarà chi pensa di potercela fare – Vince Lombardi