Il destino di Greg Norman
Nelle ultime 48 ore il nome di Greg Norman é rimbalzato su tutti i media.
Ma non, come al solito, per qualche dichiarazione che ha rilasciato o per qualche nuovo attacco frontale che ha subito.
Stavolta l’argomento sono le sue possibili dimissioni.
The Telegraph propone anche il nome del suo sostituto, Mark King, precedente CEO di TaylorMade.
King ha incontrato Yasir Al-Rumayyan, governatore del Fondo Pubblico di Investimento Saudita che sostiene il circuito.
Durante la stagione, ha assistito a diversi eventi della LIV Golf, e nello scorso mese di settembre ha dichiarato di credere che il nuovo Tour troverà la sua collocazione nell’ecosistema del golf professionistico entro cinque anni.
Gli ottimi risultati ottenuti alla guida della TaylorMade-Adidas (incremento del fatturato da 263 milioni a 1,5 miliardi di $) rappresentano un pesante biglietto di visita per King.
La nomina di una figura di alto profilo é un fatto ritenuto della massima importanza per la LIV in vista della sua seconda stagione che vedrà l’aumento degli eventi (da 12 a 14) e l’incremento del montepremi a 405 milioni di $.
La notizia, che mi sentirei di definire come ben circonstanziata, é stata tuttavia smentita dal direttore generale della LIV Golf, Majed Al-Sorour.
“Greg Norman é il nostro CEO e Commissioner. Qualunque ipotesi di cambiamento relativo alla sua carica o al suo ruolo é palesemente falsa”.
Dove sta la verità?
Credo che lo scopriremo abbastanza presto.
I toni della discussione tra PGA Tour e LIV Golf sembrano smorzarsi di giorno in giorno (persino Rory McIlroy chiede la tregua).
Se i due Tours dovessero arrivare alla trattativa, io credo che difficilmente potrebbe essere condotta da due persone che hanno lanciato reciproche invettive, anche pesanti.
Ma questo é solo il mio pensiero.