22 Marzo 1934, la prima volta del Masters Tournament
Ottantanove anni fa, alle 9.45 del mattino (ora locale), Ralph Stonehouse, campione in carica del Miami Open, effettuò il primo tee shot di quello che sarebbe diventato uno dei tornei più celebri (e celebrati) al mondo.
Dal tee della Camellia, l’attuale buca 10, Stonehouse diede il via all’Augusta National Invitation Tournament, denominazione originaria del torneo.
L’anno successivo venne invertito l’ordine delle buche, fissando così quello che viene seguito ancora oggi.
La denominazione attuale Masters Tournament, invece, fu adottata nel 1939.
Nel 1948, infine, fu deciso lo spostamento dal mese di Marzo al primo fine settimana di Aprile.
Torniamo però al 1934.
Su di un percorso nuovo di zecca, progettato dal grande Alister MacKenzie, sui 365 acri delle Fruitland Nurseries, la tenuta acquistata da Bobby Jones e Clifford Roberts, Horton Smith, professionista del Missouri, divenne il primo Masters Champion della storia.
Smith si impose con 284 colpi, staccando di un solo colpo Craig Wood (trovate qui la classifica integrale).
Incassò una prima moneta di 1.500 $, circa 32.000 $ di oggi, che per i tempi rappresentavano una somma molto significativa, considerando che era superiore alla somma del primo premio dello U.S. Open e del PGA Championship.
Il giocatore statunitense bisserà il titolo del Masters Tournament nel 1936.
Nel 1990 é stato introdotto nella World Golf Hall of Fame.
Horton non ebbe il piacere di indossare la Green Jacket, dato che la tradizione di porgere al nuovo Masters Champion il blazer color smeraldo fu istituita nel 1949 (il primo ad indossarla fu Sam Snead).
Ma ebbe comunque il piacere di giocare con Bobby Jones che, in occasione del primo torneo da lui così fortemente voluto, nonostante si fosse ritirato ufficialmente dal golf giocato nel 1930, scese in campo.
Si piazzò al tredicesimo posto nella sua ultima competizione.
Ed entrò per sempre nella leggenda di Augusta.