Se dovessi fare un bilancio sul livello di interesse della Ryder Cup dal suo inizio (1927) agli anni ’70, ne uscirei ampiamente deluso. Ben Hogan fu capitano della squadra statunitense nel 1947 vincendo 11-1 a Portland. Forse gli ascolti radiofonici (deviazione professionale) non superarono la trentina di anime in Gran Bretagna. Gli Stati Uniti riuscirono a vincere la coppa da allora fino al 1985, ma nel frattempo qualche storia interessante ci è arrivata.
Ve ne racconto due.
1973 Gallacher KO
Lo scozzese Bernard Gallacher ha vissuto per la Ryder Cup. A 20 anni è stato il giocatore più giovane a rappresentare la Gran Bretagna quando ha fatto il suo debutto nel 1969. Ha continuato a giocare in otto Ryder Cup svolgendo il ruolo di capitano per l’Europa tre volte. Purtroppo la sua partecipazione del 1973 fu interrotta da un pesce avariato…
Nella prima giornata, in coppia con Brian Barnes dopo aver vinto il loro match della mattina contro Lee Trevino e Billy Casper, hanno ripetuto l’impresa con una sconfitta per 5 e 4 su Tommy Aaron e Gay Brewer nel pomeriggio.
Gallacher racconta di essersi goduto la cena in un hotel locale con un menu fisso.
Quella notte, sdraiato sul pavimento del bagno, con la febbre, sudato e totalmente insonne, capì che la responsabilità di tutto era più legata alle sue scelte sul cibo piuttosto che alla tensione per l’evento.
Una classica intossicazione alimentare. Una cosa abbastanza inspiegabile dal momento che nessun altro aveva avuto sintomi simili .
Anche un bel regalo inaspettato per la squadra americana però.
La coppia più formidabile d’Europa era stata messa fuori uso prima di poter vincere altri match. Il sostituto di Gallacher, Peter Butler, ricevette il preavviso solo 90 minuti prima del suo tee time mattutino. La coppia Butler-Barnes perse entrambe le partite della seconda giornata, anche se Butler è diventato il primo giocatore a mettere a segno un hole-in-one nella storia della Ryder Cup.
1975 Barnes abbatte l’Orso d’oro (aka Jack Nicklaus)
La Ryder Cup del 1975 si giocò al Laurel Valley Golf Club di Lingonier, in Pennsylvania, a soli 20 minuti di auto dalla città natale del capitano Arnold Palmer. Gli americani vinsero 21 a 11 ma Brian Barnes (quello della coppia Gallacher-Barnes di prima) ha “visto la luce” come disse quel personaggio interpretato da Carlo Verdone.
Nelle partite di singolare dell’ultima giornata sconfisse Nicklaus ben due volte: 4&2 al mattino e 2&1 nel pomeriggio.
Con la Ryder Cup già assegnata al termine delle partite mattutine, Nicklaus decise di parlare con Palmer e gli chiese di organizzare una rivincita contro Barnes per mantenere vivo l’interesse degli spettatori e anche degli scommettitori.
Non si può dire che Jack non abbia mai avuto un occhio di riguardo anche per loro…
Poi, se lo avete letto troppo in fretta e non lo avete capito, il fatto che Jack Nicklaus giocò in una squadra di Ryder capitanata da Arnold Palmer, è da definirsi leggendario.
Qualcosa però doveva cambiare, l’interesse stava diminuendo sia per gli spettatori che per i giocatori.
Ma questo ve lo racconto la prossima settimana.
Ad oggi solo 103 giorni alla Ryder di Roma.
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Grazie a I Viaggi Di Seve che la scorsa settimana ha compiuto 10 anni !