Se tra un’influenza e l’altra non ve ne siete ancora accorti, allora ve lo ricordo io: da qualche settimana, dopo le avventure galattiche del nostro tennis azzurro e soprattutto di un certo Jannick, in Italia c’è una nuova religione. Si chiama Sinnerismo.
Niente di nuovo, per carità, soprattutto in un paese come il nostro che è di un popolo di tifosi. E soprattutto di tifosi della Nazionale. Voglio dire: vi ricordate tutti la curling mania, no?
Ecco: il suddetto fenomeno sportivo vi dà la misura del nostro modo patriottico di tifare a bomba sempre e soprattutto per gli azzurri, non importa di quale sport. Basta che ci sia di mezzo l’onore italico, e noi, pur essendo da sempre un popolo diviso su ogni tema e argomento in Guelfi e Ghibellini, ci ritroviamo uniti e compatti come neppure nelle code del Black Friday.
Ora: inutile raccontarvi come dinnanzi alle gesta azzurre in Coppa Davis e al conseguente enorme riscontro mediatico, io mi sia ritrovata a sognare un’Italia in preda non solo al Sinnerismo, ma anche al Manasserismo, o al Paratorismo, o al Migliozzismo, o a qualsiasi “ismo” di qualsivoglia golfista italiano.
E per la prima volta in vita mia, io che non ho mai creduto all’epica dello sportivo con la S maiuscola capace di trascinare le folle con la sua grazia atletica, mi sono accorta delle potenzialità enormi nascoste nel Campione, in quel semidio dello sport (grazie anche per questo Sinner! NdR) che ti sa far appassionare anche alla più disgraziata delle discipline olimpiche. E oplà, mi è subito venuto naturale e immediato pensare che, siccome Parigi 2024 è dietro l’angolo e siccome l’Italia è il paese più tifoso al mondo della sua Nazionale e degli atleti che per la Nazionale si mettono in gioco, sarebbe meraviglioso applaudire nella prossima estate un golfista italiano medaglia d’oro alle Olimpiadi. Chissà se almeno allora, almeno per i successivi sei mesi, non diventeremo tutti dei cultori del Molinarismo, o del Laportismo, o del Manasserismo ecc ecc….