PGA Tour Enterprises, il futuro del golf professionistico?
Abbiamo avuto modo di parlare più volte dell’accordo quadro tra PIF, PGA Tour e DP Wordl Tour.
Uno dei punti chiave dell’accordo é la nascita di una NewCo destinata a sovrintendere e coordinare le attività dei Tours professionistici.
Ebbene, questa nuova realtà ha ora anche un nome: PGA Tour Enterprises.
L’informazione non é scaturita, come si potrebbe pensare, da una conferenza stanpa tenuta dai rappresentanti delle parti interessate.
Il nome della NewCo é apparso in un comunicato che il PGA Tour Policy Board ha prima inviato ai giocatori e poi pubblicato sul suo sito.
Ma la rivelazione del nome non é la parte più interessante del memorandum.
La notizia bomba é la conferma che il PGA Tour é vicinissimo alla conclusione di un importante accordo con lo Strategic Sports Group, un consorzio di imprenditori, per lo più proprietari di squadre (di tutti gli sport) e di strutture sportive.
La holding capofila del consorzio é il Fenway Sports Group.
Altri nomi noti : Arthur Blank (proprietario degli Atlanta Falcons), Wyc Grousbeck (proprietario dei Boston Celtics), Marc Lasry (proprietario dei Milwaukee Bucks), Tom Ricketts (proprietario dei Chicago Cubs), la Cohen Private Ventures (proprietaria dei New York Mets) e la HighPost Capital.
Oltre alla comunanza di intenti che li lega nello SSG, molti di questi oggetti sono accomunati anche dal fatto di possedere quote di partecipazione nelle franchigie della TGL di Tige Woods e Rory McIlroy (anche lì il Fenwauy Sports Group ha un ruolo di primo piano, NDR).
Il gruppo dei paperoni dello sport statunitense ha intenzione di mettere sul piatto 3 miliardi di dollari, secondo i dettagli riporttai anche dalla ESPN, ed il PGA Tour si aspetta di ottenere una cifra simile anche dal PIF, con cui le trattative, come afferma anche il Commissioner Jay Monahan, “sono tuttora in corso”.
Se il piano del PGA Tour andasse in porto, la nuova entità nascerebbe con un patrimonio decisamente rilevante.
Ma a che punto sono veramente le trattative?
Il PIF sembra essere in posizione di atttesa, sebbene la LIV Golf, estensione sportiva del Fondo Sovrano, sia parecchio attiva, come dimostra la firma di Jon Rahm.
Il PGA Tour, dal canto suo, sembra più concentrato nella ricerca (fruttuosa, come abbiamo visto) di partners, per poter essere più “pesante” in sede di firma dell’accordo definitivo (il che credo sia innegabile).
I tempi ed i modi usati dal Tour non devono tuttavia aver soddisfatto alcuni dei suoi membri, come dimostra la lettera recapitata al Policy Board dalla Susman Godfrey (uno dei principali studi statunitensi che si occupa di contenzioso, NDR) in rappresentanza di 21 professionisti insoddisfatti e preoccupati.
Alcuni nomi? Danny Willett, James Hahn (ex-Player Director, NDR), Chez Reavie, Nate Lashley, Scott Piercy e Lanto Griffin.
Un passaggio della lettera recita:
“Chiediamo che vengano comunicati i dettagli e le analisi relative a qualsiasi proposta da parte di potenziali investiori, che devono essere condivisi correttamente con tutti i giocatori del Tour”.
E in tutto questo, come si sta muovendo il DP World Tour?
E’ una bella domanda, ma al momento non ho grandi argomenti per rispondere.
Diciamo che la visione di insieme di quella che dovrebbe essere la trattativa epocale per il futuro del golf professionistico genera, al momento, qualche perplessità.