In Giappone la hole in one é assicurata!
Ho cercato di capire quali siano le probabilità di realizzare una hole in one, e le risposte che ho trovato sono convergenti sugli stessi numeri.
Dato un par di circa 150 yards, le possibilità per un amateur di non avere bisogno del putt una volta arrivato in green sono di 12.500 a 1.
Se sul tee si presenta un low-handicapper, le probabilità passano a 5.000 a 1.
Se invece si parla di un pro, arriviamo a 2.500 a 1.
Ma, a parte la statistica, la hole in one é permeata di una imprevedibilità che la colloca fuori dai pensieri del giocatore, impegnato a confrontarsi con le problematiche “ordinarie” del percorso.
E, forse, é proprio per quello che, quando accade, dopo il brivido sul campo, il primo pensiero corre ai festeggiamenti.
Almeno, questo é ciò che succede, normalmente alle nostre latitudini.
Ho appena scoperto che in Giappone hanno, come spesso accade, un approccio diverso.
E immagino che il titolo dell’articolo potrebbe avervi sviato dalla realtà: ovviamente, non intendevo paventare la possibilità che i nipponici abbiano messo a punto qualche accorgimento geniale per garantire a ciascuno il proprio momento di gloria.
Tutt’altro.
Con un approccio estremamente pragmatico, i giapponesi si preoccupano, prima di tutto, delle conseguenze del lieto evento.
E, in effetti, fanno bene a preoccuparsi, dato che, a differenza della tradizione in uso da noi di festeggiare l’ace solo con gli amici in clubhouse, nel Paese del Sol Levante la fortunata/il fortunato deve anche fare un regalo a tutti coloro che fanno parte della sua vita.
Ed é qui che si inserisce il pragmatismo nipponico.
Quasi metà dei golfisti giapponesi ha stipulato un’assicurazione per difendersi dalla potenziale catastrofe finanziaria legata alla realizzazione della desiderata (?) hole in one.
La domanda sorge spontanea: ma il rischio di una truffa non é dietro l’angolo?
Le compagnie di assicurazione si sono “protette”, garantendo in primis il servizio solo a cittadini giapponesi, il che ageviola la seconda cautela, ovverosia la richiesta di prove inconfutabili della realizzazione dell’ace.
E, come sappiamo, il senso dell’onore é un perno della loro cultura.
Sarebbe interessante sapere quanti “sinistri” sono stati risarciti…