Swing for Gold – Chi vincerà a Parigi?

Swing for Gold – Chi vincerà a Parigi?

Normalmente i major sono 4 in un anno, forse 5 se aggiungiamo il The Players. Quest’anno facciamo 6! Ok, la competizione di golf maschile a Parigi 2024 non ha esattamente lo stesso fascino e calibro di un major, ma la combinazione di stelle del PGA Tour, stelle del LIV e outsider pronti a stupire (qualcuno ha detto Sabbatini?) ci regalerà di sicuro grandi emozioni.

Chi vinse le due precedenti edizioni?

Il golf alle Olimpiadi esisteva già oltre 100 anni fa, ma è stato solo nel 2016 a Rio de Janeiro che è stato reinserito nel programma olimpico. Quell’anno, Justin Rose vinse la medaglia d’oro daventi a Henrik Stenson e Matt Kuchar. Un’edizione che tutti ricordiamo per i grandi rifiuti di partecipare al torneo di grandi nomi come McIlroy e Spieth, e per la temutissima zanzara Zika.

Ai Giochi del 2020 a Tokyo (effettivamente giocati nel 2021) sul bellissimo campo del Kasumigaseki Country Club, Xander Schauffele si aggiudicò la medaglia d’oro e Rory Sabbatini vinse l’argento. Incredibile il finale per la medaglia di bronzo, dove a spuntarla fu il taiwanese C.T. Pan in un mega playoff a 7 giocatori.

Le Golf National

Le Golf National non è un mistero per quasi tutti i giocatori. Il campo ha ospitato la Ryder Cup 2018 ed è la sede annuale dell’Open de France sul DP World Tour. Tommy Fleetwood, Alex Noren e il nostro Guido Migliozzi (quel ferro 5 alla 18 non lo dimenticheremo mai) hanno tutti vinto questo torneo. Fleetwood e Noren erano anche membri del Team Europe quando vinsero la Ryder Cup, così come Jon Rahm, Rory McIlroy e Thorbjorn Olesen.

L’Albatros Course favorirà i giocatori che riusciranno a mantenere la palla sul fairway evitando il rough sempre super fitto e duro, che è stato il tema centrale della Ryder Cup 2018. Sebbene l’erba alta non sembra essere così penalizzante come sei anni fa, bisogna stare molto attenti agli ostacoli d’acqua presenti su ben 10 delle 18 buche  e i bunker sono tati sapientemente disegnati per entrare in gioco su tutti i colpi.

I favoriti per l’oro olimpico

Visto che tirare forte su questo campo conta relativamente poco, il mio favorito è sicuramente “Mr Fade” Collin Morikawa. Nessuno è più preciso di lui da tee a green negli ultimi mesi (nella top 5), ed è ancora a digiuno di vittorie nel 2024. Quale occasione migliore di questa? Subito dietro troviamo Tommy Fleetwood. Non sarà ovviamente MoliWood come nel 2018, ma l’inglese sembra il prototipo di giocatore perfetto per questo campo. Gestione del vento, colpi precisi da tee a green e capacità di leggere i green di questo percorso, lo mettono direttamente tra i favoriti per questo torneo. Il Royal Troon è stato impossibile da domare per i giocatori più quotati nella fascia oraria di partenza di giovedì mattina – venerdì pomeriggio, tranne che per Jon Rahm.“Rhambo” è il mio ultimo nome. Arriva da un’ottima vittoria nell’ultima tappa del LIV su un campo molto simile a quello di Parigi 2024, e sono sicuro che l’uso sapiente dei ferri anche da tee lo aiuteranno ad essere più preciso e pericoloso questa settimana.

Gli outsiders della settimana

Dalla sua vittoria a marzo sul DP World Tour, Matteo Manassero ha ottenuto sei risultati tra i primi 25 in 11 partenze. Manny ha terminato T-15 allo Scottish Open e T-31 all’Open Championship e il suo gioco è adatto a Le Golf National visto che è nono in colpi guadagnati sul field tra i giocatori con 10 o più giri sul campo parigino. Per il secondo nome, ci riproviamo anche questa settimana con Sepp Straka. L’austriaco rimane uno dei giocatori più precisi del tour, il che dovrebbe giocare totalmente a suo favore a Le Golf National. Se riuscirà a trovare la settimana giusta sui green, può diventare pericoloso per tutti. L’ultimo nome è Abraham Ancer. Purtroppo non abbiamo molti dati sul golfista messicano, ma sono giunte voci da Parigi di un Ancer in forma smagliante e i suoi precedenti giri su questo campo dimostrano che può essere un serio contendente per una medaglia.

Godiamoci lo spettacolo olimpico

Quando il golf è tornato alle Olimpiadi dopo una pausa di 112 anni, solo sei dei primi dodici giocatori al mondo hanno partecipato ai Rio 2016. Il vento sembra essere cambiato finalmente e il field di quest’anno è sicuramente un field da major. L’atmosfera olimpica e la voglia di portare a casa una medaglia per il proprio paese daranno quella spinta in più a tutti per sfruttare un’occasione che si presenta una volta ogni quattro anni. La domanda è una sola, che inno sentiremo sul podio olimpico domenica sera?


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