Se Nelly Korda si ferma, Céline Boutier è ripartita (grazie alla Solheim Cup).

Credit: Federgolf

“Ciao a tutti, volevo condividere un aggiornamento sul mio prossimo programma. Sfortunatamente, ho dovuto ritirarmi dagli eventi LPGA in Corea e Malesia a causa di un piccolo infortunio al collo che ho subito durante l’allenamento.

“Sono delusa di non poter partecipare a questi eventi e mi dispiace soprattutto per i miei fans che non vedevano l’ora di vedermi giocare. Al momento mi sto riposando e sto lavorando con la mia squadra per migliorare. Grazie per tutto il vostro supporto, significa davvero molto per me!”

Con questo laconico post sul suo profilo X, lunedì 14 ottobre la numero uno mondiale Nelly Korda ha annunciato un nuovo stop alle competizioni.

Dopo un inizio stagione strepitoso in cui ha vinto cinque tornei di seguito (tra cui il prestigioso Chevron Championship ad aprile), il rendimento di Nelly Korda ha avuto un andamento altalenante, mancando tre tagli di fila (US Women’s Open, Meijer LPGA Classic e KPMG Women’s PGA Championsip), oltre al breve stop a giugno a seguito di un piccolo incidente domestico che le impedì di partecipare all’Aramco Team Series a Londra.

Poi un secondo posto all’AIG Women’s Open forse un po’ “indigesto” – dopo essere stata saldamente in testa nelle prime due giornate – infine la conquista della Solheim Cup con il Team USA, ma perdendo lo scontro diretto contro l’implacabile Charley Hull.

Insomma, un 2024 in chiaro-scuro per la numero uno mondiale Nelly Korda, che speriamo si rimetta in forma al più presto.

Un anno dall’andamento diametralmente opposto invece per la francese Céline Boutier: dopo un 2023 con quattro vittorie (tra cui l’Amundi Evian Championship), la prima parte del 2024 è stata deludente, fino alla Solheim Cup.

Forse troppe pressioni, troppe aspettative da parte dei tifosi d’oltralpe. Lei, che è timida e schiva, non si aspettava tutti questi riflettori puntati addosso – e vi assicuro che in Francia è la golfista nazionale più famosa e popolare in assoluto (sì, anche più di Mathieu Pavon). Ma ha continuato a lavorare, senza arrendersi.

Non per niente è soprannominata ‘la machine’, la macchina.

Ma le giornate trascorse in Virginia con il Team Europe e le ‘good vibes’ di Capitan Pettersen, anche se ci hanno fatto perdere la Solheim Cup, hanno riportato sui campi da golf la Céline Boutier che abbiamo imparato a conoscere lo scorso anno: implacabile, determinata e vincente.

L’avete osservata giocare durante l’Aramco Team Series Shenzhen? Se guardate bene ha le unghie dipinte di giallo e blu, come durante la Solheim Cup. Un modo per tener vivo nella memoria lo spirito del gruppo, un modo per non sentirsi sola davanti all’avversaria di turno, un modo per dirsi di non mollare mai.

Per chi è interessato a vedere il golf femminile sul web vi consiglio di leggere il mio articolo.


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