È la settimana del secondo Major stagionale, il Pga Championship, che torna a Quail Hollow, il super tracciato di Charlotte, in Virginia, dove abitualmente si gioca il torneo del Wells Fargo, quest’anno divenuto Truist Championship.
Dopo il successo all’ultimo Masters e il coronamento del Grande Slam della carriera, sarebbe logico aspettarsi un calo della pressione mediatica intorno a Rory McIlroy, ma così non è. Se tutti gli altri campioni, a partire da Scottie Scheffler, riescono a restare nell’ombra, è solo grazie al numero 2 del mondo, il quale ancora una volta si porta sulle spalle tutte le aspettative della vigilia. Perché?
Semplice, perché Quail Hollow, o, come suggerito da Jordan Spieth, “il Rory McIlroy Golf Club”, è il tracciato dove il nordirlandese ha costruito un pezzo enorme della sua storia golfistica.
I numeri del suo dominio a Charlotte? Ovviamente impressionanti. A partire dal fatto che in 14 partecipazioni al Wells Fargo, Rory ha ottenuto ben 10 top ten. E poi, la sua media score da quelle parti è la migliore in assoluto con 69,48 colpi. Ma queste cifre da sole non bastano a descrivere la comodità che prova McIlroy a Quail Hollow, perché è proprio il percorso che sembra essere costruito per esaltare le caratteristiche tecniche del nordirlandese.
Per dire: essendo un campo infinito, un par71 da quasi 7.000 metri, ovviamente esalta il gioco dei grandi bombardieri dal tee. E chi, se non Rory, è in assoluto il miglior colpitore di palla da tee? Lui, certamente, e le statistiche lo dimostrano, con il suo consolidatissimo primo posto negli Strokes Gaines Off the Tee.
E ancora: Quail Hollow è un tracciato dove, a differenza della maggior parte degli altri campi del Pga Tour, si tirano un gran numero di colpi al green dai 180-200 metri, il settore dei ferri che -guarda caso- McIlroy preferisce.
Infine, se si sommano gli score degli ultimi 50 round disputati al Wells Fargo, la somma di Rory fa un bel -102, contro il -47 di Fowler e il -44 di Phil Mickelson, gli altri migliori performer di Quail Hollow.
Insomma, stiamo parlando di un vero e proprio dominio del numero 2 del mondo da quelle parti. Un dominio capace di far dimenticare al pubblico che è proprio il titolo del Pga Championship che manca a Jordan Spieth per completare il suo personalissimo Grande Slam, o che il favorito d’obbligo dovrebbe essere Scottie Scheffler, quello che nell’ultima uscita in Texas ha massacrato campo, torneo e avversari, o, ancora, si potrebbero puntare gli occhi su Justin Thomas, tornato a brillare come ai bei tempi e che proprio a Quail Hollow ha colto il suo primo titolo major nel 2017. Ma no, niente, la stampa e il pubblico non ci stanno: per tutti è sempre e solo Rory Mcilroy l’uomo da battere. E dunque, quell’enorme “peso del mondo sulle spalle”, come lo ha definito lui al recente Masters, non smetterà neppure questa settimana di essere il suo compagno di viaggio.