Quando il golf è a rischio coccolone

I più pessimisti sostengono che la vita sia un pendolo che oscilla tra noia e dolore; io, da golfista neurolabile, ritengo invece che oscilli tra un par e un triplo bogey. Ma in Turchia, ai Campionati Europei Senior organizzati al Cornelia Diamond Resort dall’EGA (European Golf Association NdR), il pendolo della vita, per lo meno lungo il percorso, ha brutalmente oscillato tra un coccolone e un crampo.

Per dire: ad Antalya, nei giorni del torneo, c’erano trentacinque gradi di temperatura, il 70-80% di umidità e zero carrelli elettrici o caddie (se non in rarissimi casi e in uno di questi il portabastoni è stato portato a braccio in club house per un malore).

Inutile a dirvi che se i pesci galleggiavano in aria, i golfisti -ovviamente tutti amateur over 50 (e in moltissimi casi anche over 60)- arrancavano sul tracciato boccheggiando. Soprattutto nella mattina della seconda giornata, quando l’ossigeno pareva mancare del tutto, le condizioni nelle quali si è giocato sono state a dir poco brutali.

Ora: la domandona.

Se questa era la criticità della situazione, così tanto estrema che nei giri di prova è stato concesso ai giocatori di poter utilizzare i numerosissimi golf cart, perché non permetterlo allora anche nei tre round del torneo? Perché l’EGA ha preferito seguire il motto di Russell Crowe ne Il Gladiatore (“ne resterà soltano uno”), piuttosto che prendersi cura dei suoi dilettanti senior (che per altro avevano pagato ben 350 euro di iscrizione alla gara)? Perché, invece di prestare orecchio agli echi del Colosseo, non ha seguito il trend della USGA, che da anni negli States, nel caso dei golfisti over 50, permette loro di giocare a bordo dei cart? Perché insomma rischiare in campo infarti da boccheggio più che da triplo bogey?

La risposta fornita all’annosa questione da parte di uno dei rappresentanti dell’EGA, per altro mai visto lungo il percorso, ma sempre ben chiuso in club house in aria condizionata, è stata che “I giocatori sono degli atleti e come tali camminano”.

Peccato che quegli stessi atleti over 50 e passa, all’annuncio strombazzante che sarà la torrida (e lontana) Cipro la prossima sede degli Europei Senior 2026, abbiano accolto la notizia con un silenzio gelido, imbarazzante e con zero applausi. Perché se le condizioni di gioco resteranno le stesse, i molti Russell Crowe di quest’anno hanno già deciso che preferiranno restare a casa loro a combattere magari con mogli e suocere, ma non con i pesci galleggianti in aria.

In finale, se fossi nei panni dell’EGA, un pensierino su tutto questo e moooolto altro, forse inizierei a farlo.


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