Wyndham Clark sospeso da Oakmont!

Wyndham Clark sospeso da Oakmont: tra frustrazione e conseguenze

Non è un periodo semplice per Wyndham Clark. Il campione U.S. Open 2023 è finito al centro di una bufera mediatica e disciplinare dopo un episodio accaduto durante l’edizione 2025 del torneo, disputata all’Oakmont Country Club.

A seguito di una prestazione deludente e dell’eliminazione al taglio, Clark ha perso il controllo e ha danneggiato alcuni armadietti nello spogliatoio del circolo, un gesto impulsivo che gli è costato caro.

Una fotografia che ritraeva il danno è finita rapidamente sui social, diventando virale e costringendo il club a prendere provvedimenti.

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L’esclusione

In una lettera inviata ai soci, il presidente di Oakmont, John Lynch, ha annunciato che Clark non è più il benvenuto all’interno della proprietà del club, a tempo indeterminato.

“Mr. Clark non sarà più ammesso a Oakmont, un eventuale reintegro sarà possibile solo dopo la valutazione del Board, e subordinato a specifiche condizioni: il risarcimento dei danni, una donazione significativa a un ente benefico scelto dal club e il completamento di un percorso di counseling o gestione della rabbia.”

Non si tratta del primo episodio controverso per Clark in questa stagione: al PGA Championship 2025, il golfista aveva già fatto parlare di sé per aver lanciato un bastone, colpendo accidentalmente un cartello e danneggiandolo.

Anche in quel caso, si era parlato di frustrazione accumulata in un’annata sportiva al di sotto delle aspettative.

Clark ha chiesto pubblicamente scusa già la settimana successiva, durante il Travelers Championship, definendo l’incidente come un “errore in un momento di rabbia”. Più recentemente, al Genesis Scottish Open, ha ribadito il proprio pentimento:

“È stato un campanello d’allarme. In mezzo a un anno difficile, ho perso di vista le cose importanti. La verità è che ho una vita fantastica e non sono poi così lontano dal mio miglior golf. Ora voglio rimettermi in carreggiata.”

L’episodio ha un peso particolare considerando che Oakmont, uno dei club più prestigiosi negli Stati Uniti, fa parte della “rota” della USGA per ospitare lo U.S. Open, con l’edizione 2033 già confermata.

Per Clark, il rischio non è solo quello di compromettere la sua immagine pubblica, ma anche di vedere compromesso l’accesso a uno dei palcoscenici più importanti del golf nei prossimi anni.

Tuttavia, il club ha lasciato una porta aperta: se il golfista dimostrerà con i fatti la volontà di rimediare, potrà chiedere la riammissione.

Una vicenda che, al di là delle polemiche, solleva interrogativi importanti sul benessere mentale degli atleti e sul confine tra la pressione sportiva e il comportamento fuori dal campo.

Per Clark, il futuro ora passa anche da qui: riconquistare la fiducia non solo dei tifosi, ma anche di un mondo del golf che lo aveva visto emergere come una delle stelle più brillanti del 2023.

Non giustifico minimamente il gesto, che reputo estremamente infantile e degno di essere analizzato da parte dello stesso giocatore.

Il mio caro amico Stefano Mora, autore di Notizie Golf, nonché esimio tributarista, avrebbe proposto una bella lettera di reprimenda per chiudere la questione.

Io la reprimenda la manderei anche alla USGA per migliorare le linee guida sulla preparazione dei percorsi .

E Voi? Che fareste?

 

 


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