Ryder Cup, la strategia di Nick Faldo
Sir Nick Faldo di Ryder Cup ne sa.
Per ben undici volte ha fatto parte della squadra come giocatore (la sua prima volta, nel 1977, fu l’ultima edizione sotto le bandiere di GB & Ireland, NDR) e nel 2008 fu il Capitano del Team Europe che scese in campo a Valhalla, dove fu sconfitto 16,5 a 11,5 dal Team USA guidato da Paul Azinger.
Quindi, é certo che sa cosa vuol dire guidare la squadra in trasferta in casa USA.
D’altro canto, nella sua lunga militanza, ha fatto parte della squadra nel 1985, quando Tony Jacklin guidò il Team Europe alla vittoria al The Belfry, regolando con un netto 16,5 a 11,5 gli statunitensi capitanati da Lee Trevino.
Fece poi anche parte del Team che due anni dopo andò a difendere vittoriosamente la Coppa in Ohio, al Muirfield Village.
Tony Jacklin gudiò nuovamente i ragazzi in Blue & Gold alla vittoria per 15 a 13 sul Team USA guidato nientepopodimeno che da Jack Nicklaus.
Alla luce di tutto questo, é chiaro che Faldo é in possesso di tutte le informazioni necessarie per delineare una strategia, che é esattamente ciò che ha fatto, suggerendola a Luke Donald.
La chiave del suo ragionamento consiste nel pensiero che la sconfitta dell’avversario é un qualcosa che nasce ancora prima che venga effettuato il primo tee shot.
“Nell’85 ci trovavamo al bar dopo la vittoria, e ci siamo messi a cantare, sulle note di West Side Story, ‘Andiamo a vincere in America, andiamo a vincere in America..'”
“Tu devi partire con la giusta mentalità, sapendo che hai la squadra e la possibilità di riuscire”
“E devi solo credere che li sconfiggerai”.
I consigli del Past Captain facevano tuttavia già parte del bagaglio che Luke Daonald ha portato con sé negli Stati Uniti con la squadra.
“Voglio vincere” ha dichiarato.
“Avrei sicuramente potuto ritirarmi due anni fa dopo aver compiuto una grande impresa a Roma, ma questa é una grande sfida”
“Avere un’opportunità del genere, impegnarti al massimo per realizzare qualcosa di veramente difficile é un qualcosa che mi da una grande motivazione. Speriamo di farcela”.
Il Capitano ha anche voluto mettere sull’avviso i suoi rivali, facendo proprio il pensiero di Paul McGinley, circa il rischio di trovarsi contro i loro stessi tifosi.
“Potrebbe accadere”
“Sappiamo tutti quanto sia alto il prezzo del biglietto (trovate qui i prezzi per i biglietti ancora disponibili), il che si traduce in un evento piuttosto costoso per i tifosi”
“Quindi, se i giocatori statunitensi, che sono stati pagati, non saranno competitivi, i tifosi di New York troveranno il modo di farglielo notare”.
Bravo Capitano, un pò di guerra psicologica non fa mai male,
Crescono le quotazioni del vedere la Coppa sul volo di ritorno.