Ryder, che?

È la settimana della Ryder e so benissimo che dovrei scriverne.

Dovrei raccontarvi di come il rough del Bethpage Black sarà probabilmente decisivo per l’esito della gara degli americani, o di come il rendimento di Rory lo sarà per la settimana europea.

Epperò, nel mentre io sono finalmente in vacanza, per la precisione in Norvegia, lontana con la mente e con il corpo dalla sacca da golf e dai pensieri circolari sullo swing.

Per cui, no, non vi parlerò di Ryder, perché ne va della mia salute mentale: dopo settimane, anzi, mesi, trascorsi in una totale ossessività golfistica, voglio starmene lontana da ogni pensiero legato al green.

Piuttosto vi posso raccontare di come le isole Lofoten, dove mi trovo per una settimana di trekking nel gelo della Norvegia, siano un vero e proprio caleidoscopio culturale, dove lingue e razze diverse si incontrano sui bricchi dei fiordi più remoti e finalmente iniziano a comunicare tra loro in persona.

C’è perciò il trentacinquenne di Hong Kong, che in equilibrio precario sulla roccia, mi racconta della mancanza di libertà di espressione nel suo paese; c’è la ventitreenne di Bali, arrivata qui per amore, che mi decanta la bellezza dei ragazzi norvegesi, o c’è l’universitario tedesco, che è qui per un Erasmus, che mi descrive i suoi timori per lo sviluppo della AI.

Insomma, qui c’è finalmente un’umanità ritrovata, in Norvegia per riscoprire il contatto con la natura, con la lentezza, e con tutto ciò che la nostra società tecnologica ci ha costretto a mettere da parte.

Ed è così per tutto il giorno, mentre si cammina, si scala, si chiacchiera e si ride.

È così, esattamente come ce lo siamo dimenticato. Ma purtroppo è cosi fintanto che non ci si siede in un bar o in un ristorante per gustare qualcosa di caldo, perché è proprio in quel preciso istante che ricompaiono lesti i cellulari e ognuno di noi torna a rinchiudersi nel proprio mondo chiuso, pieno zeppo di brutte notizie. Meno male dunque che questa settimana c’è la Ryder, perché almeno da qualche parte qualcosa di assolutamente fantastico accadrà per davvero.


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