Ryder Cup 2025, pensieri sparsi su Bethpage

(fonte Rydr Cup website)

Ryder Cup 2025, pensieri sparsi su Bethpage

E’ stata una Ryder Cup che, di sicuro, va in archivio come una delle più tribolate.

E’ successo davvero un pò di tutto e, al di là della vittoria europea, é difficile affrontare tutti gli argomenti, motivo per cui procederò in ordine sparso.

Quello che non é difficile é decidere da dove cominciare.

Il pubblico

Ci sono stati diversi momenti, e oserei dire troppi, in cui il comportamento del pubblico americano (il distinguo é assolutamente necessario) é salito (tristemente) alla ribalta distogliendo l’attenzione da ciò sui cui si fonda il gioco del golf in primis e la Ryder Cup in subordine, ovverosia la sana e corretta competizione.

Ci tengo però a sottolineare come quello che é accaduto a Bethpage non é altro che il riflesso nel nostro sport di quello che, purtroppo, sta accadendo nella vita di tutti i giorni un pò in tutti i suoi ambiiti: un grave decadimento del senso civico e del legame empatico tra le persone.

La giornata di sabato é stata di gran lunga quella più problematica, con reiterati episodi in cui il pubblico americano ha infastidito, in modo anche pesante, non solo i giocatori europei, am anche coloro che li accompagnavano, come é accaduto alla moglie di Rory McIlroy.

Questo ha portato i responsabili dell’organizzazione dell’evento ad una decisione che mi ha lasciato basito.

 

Ho assistito al alcuni tornei negli Stati Uniti, ma non ho MAI visto un dispiegamento delle forze dell’ordine come questo.

Mi ha ricordato una partita di calcio del nostro campionato, e con questo ho detto tutto.

I giocatori

Chi mi é piaciuto di più?

Per gli Stati Uniti non posso che citare Cameron Young, un rookie che ha giocato come un veterano per tre giorni.

Nella quattro palle di venerdì si é caricato in spalla un Justin Thomas uscito con le ossa rotte dalla foursome della mattina ed ha preso a pallate la nostra coppia nordica (Aberg-Hojgaard) che, peraltro, non é mai stata minimamente reattiva, non provando neanche a metterlo in difficoltà.

Nella foursome di sabato, giocata al fianco di Bryson DeChambeau, ha garantito uno dei due punti di giornata per il Team USA sconfiggendo Fitzpatrick e Aberg, che nella sessione del venerdì mattina avevano fatto faville.

Nei singoli ha sconfitto sul filo di lana un Justin Rose mai domo, dando il via ad una rincorsa che per pochissimo non é arrivata a ribaltare una situazione che senbrava ormai decisa (questa é la Ryder, baby!).

Sulla sponda europea non ho alcun tentennamento nel nominare Shane Lowry come paladino del Team a Bethpage.

Se ci limitiamo ad analizzare il suo tabellino, vediamo due pareggi ed una vittoiria.

Ma se scendiamo nel particolare, a parte rivedere in loop il video del suo pareggio con Russell Henley (un altro rookie del Team USA, che si é divertito meno di Young) che ha chiuso la porta in faccia agli americani, Lowry ha difeso ripetutamente e strenuamente il suo grande amico Rory McIlroy in un torrido (non per il caldo) sabato pomeriggio, ed il loro abbraccio alla fine del match é stato uno dei momenti più toccanti di questa Ryder.

Ma la cosa più importante é che, come ha detto Luke Donald ancora prima di scendere in campo:

“Lui capisce il senso della parola ‘squadra’ più qualsiasi altra cosa”-

E le sue lacrime sul green della 18 dopo aver imbucato quel putt ci fanno comprendere l’affermazione del Capitano.

I Capitani

Luke Donald voto 10 e lode

Al di là della vittoria in trasferta, che lui stesso aveva dichiarato di avere messo nel mirino, voglio sottolineare la sua gestione discreta e decisa di questa settimana.

Non ha mai fatto una polemica, ma ha saputo usare parole pesanti come macigni quando é stato il momento, come durante la cerimonia di inaugurazione, quando ha colpito il Team USA con una bordata:

“Noi siamo alimentati da un qualcosa che il danaro non può comprare”

In uno degli svariati video dei festeggiamenti notturni del Team Europe si coglie distintamente un “Two more years!” invocato dai giocatori…chissà…

Keegan Bradley voto cinque meno meno

Sinceramente, non voglio infierire stroppo u un uomo a cui il mal di testa passerà tra un mese.

A livello di comunicazione é stato imbarazzante, lanciando proclami che sono serviti solo ad aizzare la platea contro il Team Europe, passando poi alla manfrina gioco/non gioco finita poi in niente.

A livello di strategia, nei doppi non ci ha azzeccato praticamente nulla.

Per fare un esempio, ha schierato per due volte in foursome la coppia Morikawa-English che, come mi ha fatto notare il mio amico Andrea Crippa, secondo Data Golf era la peggiore accoppiata possibile tra tutte quelle a sua disposizione con quella formula.

Se devo trovare un plus, ha fatto una ottima scelta facendo scendere in campo Young nella foursome del sabato insieme a DeChambeau.

I risultati dei singoli sono certamente anche farina del suo sacco, sebbene le domeniche della Ryder Cup sono giornate totalmente a sé, dove entrano in gioco mille fattori diversi ed imponderabili, e credo che a Bethpage vada inevitabilmente annoverato il pessimo clima in cui hanno dovuto giocare gli europei.

A Bethpage si é superato un confine che mai era stato violato.

La responsabilità va suddivisa un pò tra tutti, perché nessuno può chiamarsi fuori quando il più importante evento planetario del nostro sport deraglia rischiando di andarsi a schiantare.

Ci sono due anni di tempo per scrivere un rinnovato patto cavalleresco tra USA ed Europa che rimetta la Ryder Cup al posto dove Samuel Ryder l’aveva voluta, e cioé in un perimetro caratterizzato dal totale ed assoluto fair-play e rispetto reciprcco.

E forse la via verso tutto questo passa attraverso un pò più di leggerezza (nel senso positivo del termine) e di ironia, come ci vuole suggerire proprio  Shane Lowry.


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