Una Trump sull’Lpga Tour

Per chi ancora non lo sapesse, la prossima settimana Kai Trump, nipotina prediletta di The Donald e golfista appassionata (dal 2026 militerà nelle file della University of Miami NdR), giocherà su invito un torneo dell’LPGA Tour sponsorizzato niente popò di meno che da Annika Sorenstam e organizzato al The Pelican Golf Club in Florida.

Ora: non vi sto a raccontare le polemiche scoppiate sul Web. E perché mai, mi domando io? Voglio dire: la ragazzina non solo sogna un futuro da pro, ma è soprattutto la nipote del Presidente degli Stati Uniti con un seguito social che conta su un totalone di ben 8 milioni di follower, sparsi tra Tik Tok, Instagram e quant’altro. E ancora, se non lo sapete: la madre, divorziata da tempo da Donald Trump Jr. è la fidanzata ufficiale di Sua Maestà Tiger Woods.

Tutto chiaro adesso? Avete presente che gran risonanza mediatica guadagna l’evento già con la sola presenza di Kai in campo?

E poi: cosa accadrebbe nel caso in cui si dovessero materializzare a bordo fairway il Presidente (come già accaduto in Ryder Cup), o, meglio ancora, il grande Tiger?

Diciamo dunque che il circuito femminile americano, da sempre molto attento nella ricerca della massima audience, con l’invito concesso a Kai ha fatto un ottimo lavoro: è riuscito a far virare l’attenzione del pubblico su un suo evento. E non è di questo che si tratta oggi? Di massimizzare e poi monetizzare le visualizzazioni, i like, i follower, i repost e quant’altro? Ora, non vi è dubbio che proprio in questo campo, certamente più che su quello da golf, Kai Trump, con i suoi 8 milioni di follower fidelizzati, può dare una grande mano al circuito femminile e soprattutto al torneo in questione.

La domanda polemica che mi sorge spontanea però è un’altra: perché quando si tratta di invitare a partecipare a un evento del Pga Tour Steph Curry, stella mastodontica della NBA (come già accaduto in passato), nessuno alza un sopracciglio, ma se a ricevere la stessa wild card è una giovane donna che ha il merito di essere una stellina del web allora subito si levano i venti della protesta? Perché?

Perché quando si tratta di ragazze privilegiate la polemica scatta in automatico prima ancora che i neuroni si colleghino in testa e inizino a fare due più due? Perché?

Perché giovani maschi nelle stesse condizioni sociali di Kai, quei veri e propri Nepo Babies di cui sentiamo parlare sempre più spesso, possono essere invitati ovunque o ricoprire ruoli professionali importanti (senza averne per altro le qualità necessarie) senza che nessuno si senta in diritto di alzare un dito? Perché?

Queste, signori miei, sono solo alcune delle domande da porsi sul tema e a cui è doveroso darsi delle risposte, non altre: più in generale, ricalibrare i propri punti di vista sui valori delle donne oggi più che mai mi sembra un esercizio educativo prioritario. Anche se a sollecitarlo è una notizia leggera, anzi, leggerissima, come un banale invito a un torneo di golf.


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