DP World Tour, cambiamenti all’orizzonte
La stagione 2026 del DP World Tour ha preso il via con il BMW Australian PGA Championship, evento co-sanctioned con il PGA Tour of Australasia, in corso al Royal Queensland Golf Club di Brisbane.
L’avvio della Race to Dubai down under non é un novità, ma la fine ne porterà alcune.
In una intervista rilasciata a The Scotsman, Guy Kinnings, CEO del DP World Tour, ha delineato alcuni importanti cambiamenti strutturali che sono già operativi.
L’obiettivo di queste modifiche é, come dichiarato da lui stesso, quello di garantire ai giocatori opportunità di gioco più equilibrate ed una maggiore certezza per la loro programmazione stagionale.
Ma vediamo cosa succederà.
Al termine della stagione appena iniziata, i giocatori che conserveranno la carta per quella successiva saranno i primi 100, anziché i primi 110 come accaduto fino ad oggi.
Similmente, anche i percorsi di qualifica subiranno una stretta.
L’Hotel Planner Tour garantirà 15 carte, contro le 20 attuali.
Stesso discorso per la Qualifying School: anche qui le carte disponibili saranno per i primi 15 (e pari merito), non più per i primi 20.
Complessivamente sono venti le carte che verrano a mancare rispetto alla situazione attuale.
Kinnings nel ribadire che questo pacchetto di modifiche é una risposta all’evoluzione dei calendari del golf professionistico mondiale, sottolinea anche il fatto che il Tournament Committee ha dato il suo pieno appoggio alla decisione.
Non dobbiamo però dimenticare che questo aggiustamento é anche legato all’Alleanza Strategica con il PGA Tour.
Uno dei punti dell’accordo prevede infatti che ai giocatori del Tour americano che hanno chiuso le Fall Series nelle posizioni dalla 126ma alla 200ma sia garantito l’accesso ai tornei del DP World Tour.
