Greg Norman: “Sono un disgregatore”
E’ passsato quasi un anno da quando Greg Norman é stato avvicendato da Scott O’Neil alla guida della LIV Golf, e poco meno di tre mesi da quando il campione australiano ha lasciato la Lega sauidta (nonostante avesse affermato, in un primo momento, che avrebbe sempre avuto un ruolo nella LIV, NDR).
Dopo avere trascorso i tre anni più delicati della storia della LIV Golf (e anche del golf professionistico mondiale, NDR) in prima linea, guidandola attraverso un mare pittosto tempestoso, Norman non solo é uscito dalla cabina di co,mando, ma ha anche deciso di abbandonare ogni altro ruolo.
Nel corso di una intervista sul podcast Straight Talk, l’ex numero 1 al mondo ha voluto soffermarsi sulle motivazioni che lo hanno spinto a collaborare con il PIF nel progetto LIV.
Per comprenderle, bisogna risalire ai tempi del Norman giocatore, che provava frustrazione per il trattamento complessivo riservato ai giocatori dal PGA Tour.
“Io sono un disgregatore, io vedo i punti deboli”
Parlando dei diritti dei giocatori sul PGA Tour, ha aggiunto:
“Era un’ingiustizia. Era ingiusto per i giocatori”
“Non solo per Greg Norman, ma per tutti”
“Provate a pensare se Jack Nicklaus fosse stato proprietario dei suoi diritti di immagine sin dagli inizi, o Arnold Palmer, Sarebbero diventati miliardari già allora”
“Eppure, ancora oggi, le istituzioni realizzano grandi profitti, Io con la LIV, ho dato ai giocatori delle opportunità, ed avete visto cosa é successo al PGA Tour”.
Il fatto che fosse alla guida della LIV Golf nel momento della creazione della frattura nel mondo del golf professionistico ha fatto sì che gli fossero attribuite intenzioni che nella realtà non aveva.
“La cosa che più mi infastidisce é la percezione che io stessi cercando di distruggere il PGA Tour”
“E’ tutto il contrario”
“Cercavamo di operare all’inerno dell’ecosistema, che stava chiedendo a gran voce di avere una compensazione, e noi lo abbiamo dimostrato”.
