Eppur (il golf) si muove

Eppur (il golf) si muove.

Se dagli Stati Uniti e dal Regno Unito giungono notizie scintillanti dal mondo del golf, con una crescita nel 2020 del 3% del numero dei nuovi swingatori negli States, e con il record di 6 milioni di round giocati in Inghilterra dalla riapertura dei percorsi fino a fine aprile, da noi, zitti, zitti, il mondo del green tiene botta. E, anzi… cresce.

I numeri del maggio questo ci raccontano: che rispetto al giugno 2020 i tesserati italiani sono già aumentati, e che tra loro una buona fetta è rappresentata dalle signore.

Allora, andiamo per gradi e partiamo dalle cifre nude e crude: il 7 maggio i tesserati Fig totali erano 77.023; di questi 19.068 erano rappresentati dalle donne.

A giugno 2020, quindi tredici mesi fa, i numeri erano molto diversi, con 74.180 golfisti e 18.194 ladies.

Tradotte, queste cifre ci suggeriscono che a oggi il trend golfistico italiano cresce stabilmente del 3,6% (la percentuale era molto simile già a marzo 2021 NdR), con un aumento rispetto a un anno fa di 2.843 tesserati totali; ancora migliore il reparto in rosa, che registra una crescita del 5,8% e 874 swingatrici in più.

Ora, prima di festeggiare a ostriche e champagne, vale però la pena ricordare in che situazione drammatica si barcamenava l’Italia a inizio giugno 2020: certamente non vi sarete dimenticati che all’epoca si era usciti da pochi giorni dal lockdown duro e puro nazionale e che i club cominciavano lentamente a riaprire i propri battenti serrati da marzo.

Che significa tutto questo? Che nel 2020 molti tesseramenti sono stati rinnovati o registrati in grande ritardo rispetto al solito, ovvero solo quando finalmente si è potuto ricominciare a giocare, vale a dire a partire dal secondo semestre dell’anno. Per dire: a dicembre 2020 il totale dei giocatori tesserati presso la Fig era salito dai 74.000 e spiccioli di giugno, agli 87.380 di fine anno.

Le cifre attuali dunque ci suggeriscono due scenari possibili: il primo ci lascia sperare che effettivamente, a causa del covid e delle restrizioni che molti sport hanno patito, il golf abbia iniziato a fare breccia nel cuore degli italiani e che dunque potrebbe continuare a veder crescere i propri aficionados; il secondo, invece, ci raccomanda di tenere ancora in frigo le ostriche e lo champagne, perché la vera battaglia dei numeri inizierà solo da giugno e si protrarrà fino a fine anno.

Per poter cantare vittoria al prossimo dicembre, sarà infatti nel secondo semestre che bisognerà mantenere saldo quell’aumento percentuale del 3,6% che si registra stabile sin da marzo 2021: oggi è assai arduo barcamenarsi in previsioni a lunga scadenza.

Nel mentre, vale però la pena ricordarci quali foschi scenari di crollo golfistico si paventavano nel corso dello sciaguratissimo 2020: ecco, fatto questo esercizio di memoria, si può dire almeno che per ora il golf italiano tiene botta. E, tutto sommato, è già una mezza vittoria.


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