Un campo da golf senza bunkers?

Un campo da golf senza bunkers?

Il bunker suscita reazioni e sentimenti contrastanti tra tutti coloro che hanno a che fare con quest’area del percorso.

I giocatori, possibilmente, non vogliono proprio averci a che fare.

Gli architetti usano tutta la loro fantasia ed esperienza per progettarli al meglio.

I superintendents si impegnano per garantirne la miglior manutenzione possibile.

E infine ci sono coloro che si occupano del budget, per i quali i bunkers si trovano nella colonna “costi”, sia per la loro realizzazione che per la manutenzione.

Così, coloro che sono preposti ad allocare le risorse per la gestione del campo, si trovano a considere i bunkers un male necessario.

Ma alcuni non la pensano così.

The Preserve at Eisenhower Golf Course é un campo municipale che si trova appena fuori Annapolis, nel Maryland.

Apro una parentesi.

I campi municipali negli Stati Uniti sono percorsi di proprietà pubblica (Comune, Contea o Stato)  gestiti, solitamente, all’interno dei relativi dipartimenti parchi e giardini.

Ora, tornando a The Preserve, nel 2017 l’amministrazione comunale di Annapolis affidò all’architetto Andrew Green il restyling del percorso, progettato alla fine degli anni ’60 da Ed Ault.

Durante il sopralluogo, Green ebbe modo di apprezzare il disegno mosso, ma non movimentato, del percorso, senza grandi dislivelli.

Un percorso in buono stato, che richiedeva solo un aggiornamento, ma quale?

Arrivato sul green della 18, si rivolse al responsabile delle golf operations della Contea e gli disse:

“Non mi spari, ma che ne direbbe se togliessimo i bunkers? Tutti e 56”.

La provocazione dell’architetto venne presa in considerazione e, alla fine, il risparmio generato nel budget municipale e della contea ebbe la meglio sulle obiezioni circa la possibile perdita di appeal del percorso.

Sì, perché il radicale intervento sul percorso si sarebbe tradotto in un risparmio di circa 150.000 $ per gli interventi di nuove realizzazioni e di circa 50.000 $ annui per la manutenzione dell’esistente.

Nel 2019 iniziarono i lavori, e dalla primavera di quest’anno il percorso ha riaperto al gioco.

L’eliminazione dei bunkers non ha compromesso la bellezza del percorso, ed oltre al risparmio finanziario, comporterà anche un risparmio nei tempi di gioco.

Quello di The Preserve non é un caso isolato.

Vi sono percorsi espressamente progettati senza bunkers, come lo Sheep Ranch, uno dei meravigliosi percorsi del Bandon Dunes Resort, in Oregon.

Bill Coore e Ben Crenshaw nel disegnare il 18 buche affacciato sull’Oceano Pacifico, hanno fatto proprio un concetto espresso da Robert Hunter, architetto di campi da golf degli anni ’20.

Hunter sosteneva che un bunker può addirittura rovinare la bellezza naturale di un sito.

Come dargli torto?


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