2021, il pagellone degli azzurri

Come già spiattellata nei giorni scorsi per alcuni dei campioni stranieri, ecco stilata la pagellona 2021 per i giocatori di casa nostra, a partire ovviamente da quello la cui stagione è stata la più brillante. Indovinate chi è ? Ma ovvio: direttamente dalla Puglia, il fresco papà di Nala, Francesco Laporta (e poi via, via, tutti gli altri notabili).

Allora:

Francesco Laporta: 9. L’ho scritto e ripetuto e lui ha continuato a dimostrarcelo coi fatti, settimana dopo settimana. Il campione del San Domenico è un osso duro, non teme la fatica, abbraccia il duro lavoro e non stacca i piedi da terra. Teniamocelo stretto, anche perché sulla scia dei suoi risultati, la Puglia è la regione che più ha aumentato i propri tesserati in Italia. Ora, dicono che nessuno sia profeta in patria: mah… a me pare che Laporta lo sia. Daje!

Guido Migliozzi: 8. È stato in lizza per un posto in Ryder fino all’ultimo. Nel mentre, ha fatto innamorare anche gli americani col 4° posto allo U.S. Open. Un amore che continua visto il recentissimo invito al prossimo Masters di Augusta trovato sotto l’albero di Natale. Sartà entusiasmante vederlo di nuovo all’opera su un grande palcoscenico, uno di quelli che lui ama follemente. Forza Guido!

Edoardo Molinari: 7 ½. Stagione solidissima la sua, peraltro messa a segno al giro di boa dei 40 anni. Come Laporta, è un gran lavoratore e le statistiche strepitose dei suoi colpi al green ce lo dimostrano. Il torinese dice che erano anni che non schiantava la palla così bene e gli studi dei suoi numeri lo confermano. Gli stessi studi che tra l’altro mette a disposizione degli altri giocatori attraverso la sua Statistic Golf App super ingegneristica che va forte sul Tour. Quindi doppiamente bravo. Nel 2022 un pizzico di putt in più in buca e potrebbe regalarci una bella sorpresa.

Jacopo vecchi Fossa 7 ½. Dominatore dell’Alps Tour. Ha vinto e rivinto, e si è guadagnato senza sbavature la promozione sul Challenge Tour: bravo. Bravo anche nella gestione oculata e intelligente della sua stagione. Ora lo attende un inevitabile salto di qualità e lui lo sa: non a caso ci sta già lavorando da un pezzo.

Virginia Elena Carta 7. Passata pro a maggio in occasione del Ladies Italian Open, ha messo a segno diverse top ten sul circuito europeo, dove a ogni torneo non solo si è trovata sempre più a suo agio, ma ha anche imparato come gestirsi al meglio. Ha da poco guadagnato la carta per il Let con una serie di birdie travolgenti nelle ultimissime buche dell’anno, e prima ancora era arrivata all’ultimo stage della tosta qualifying school dell’Lpga. Nel 2022 potrebbe dividersi tra Symetra e Let: vedremo cosa sceglierà.

Matteo Manassero: 6 ½. Con calma, pazienza e tenacia, sta lentamente uscendo dall’incubo. Un’ottima stagione, la sua, giocata bene sul Challenge dove ha chiuso 33simo, migliore tra gli italiani. L’anno prossimo lo ritroveremo a palla sul circuito cadetto e, se i progressi continueranno stabili come negli ultimi mesi, potrebbe essere uno di quelli da tenere d’occhio.

Chicco Molinari e Renato Paratore: 5. Lo sanno pure loro (e lo sanno meglio di me) che la stagione poteva andare molto meglio. Fortunatamente però nulla è perduto: per entrambi il 2021 è stato un anno di assestamento tra un trasloco e l’altro e un cambio di swing e l’altro. Arriveranno tempi decisamente migliori, in linea con il loro infinito talento. E noi stiamo qui ad aspettare di tifarli di nuovo.


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