Chi ha la pazienza di seguirmi, sa che sono una fan fervente del golf femminile in ogni sua espressione sportiva e mediatica: non a caso sono una tifosa accanita di tutte quelle ragazze là fuori – amateur, blogger, giornaliste, proette e star acclamate dei tour – che sono capaci di attirare ogni giorno l’attenzione sulla versione rosa di questo sport.
In buona sostanza, adoro non solo il LET, il LetAccess, l’Epson e l’LPGA Tour, ma anche tutti i tornei misti che il DP World Tour ha saputo inventarsi in questi ultimi anni, perché il golf ha anche questo di bello: è l’unica disciplina che permette alle donne di competere alla pari con gli uomini. Perché non farlo, dunque, ogni tanto?
Ora: questa settimana Lexi Thompson, star indiscussa del circuito a stelle e strisce, ha ricevuto un invito per scendere in campo con gli uomini niente popò di meno che in uno degli ultimi tornei della Fall Season del Pga Tour, lo Shriner’s Children Open. Si tratta della settima volta che una proette ha l’onore di potersi cimentare in un torneo del massimo circuito maschile mondiale: l’ultima volta che una ragazza è riuscita a superare il taglio di metà gara è stata anche la prima, nel lontano 1945 grazie alla prestazione super della grandissima Bebe Zaharias.
Detto ciò, nonostante il mio tifo per quella parte dell’universo golfistico che proviene da Venere, stavolta non sono per niente contenta di vedere una donna con i fari dei riflettori puntati addosso. E non perché Lexi non se li meriti, sia ben chiaro: se c’è una ragazza capace di accendere l’hype su un torneo e sullo sport femminile in generale è proprio lei. Ma, c’è un ma. Ed è la tempistica di questa operazione di marketing (perché di questo si tratta: regalare un po’ di attenzione mediatica a un finale di stagione del Pga Tour che per ora è sciapo).
Ora: saper cogliere il momento adatto è tutto, nella vita come nel golf. Però questa settimana non era l’attimo giusto per inventarsi un coup de théatre del genere. Perché? Semplicemente perché invitare la Thompson a giocare in questo torneo esclude di fatto dal field a 132 posti un giocatore che in queste ultime settimane sta lottando insieme ad altri per mantenere la propria carta del Tour. Tradotto: si leva la possibilità a un pro di combattere ad armi pari per la propria carriera.
Certo, lo stesso giocatore avrà a sua disposizione altri quattro tornei per racimolare punti per scalare la classifica statunitense (bisogna stare nei top 125 per mantenere il diritto a giocare sul circuito americano l’anno prossimo NdR), ma a ben guardare gli ultimi tre appuntamenti di questa innovativa Fall Season (World Wide Technology, Bermuda e RSM Classic) avranno field ridotti a causa della mancanza di luce e dunque ci sarà ancora un minor numero di posti disponibili per giocare e fare punti.
Certo, Lexi racconta estasiata della possibilità che questa settimana ha di ispirare milioni di bambine nel mondo, e ovviamente lei sa benissimo che nulla di tutto ciò le viene donato e che dunque se lo deve andare a prendere. Tutto molto romantico, Sarebbe però bello che questa possibilità se la fosse andata a prendere senza nulla togliere a nessuno. Tutto qui.