Sahith Theegala ha realizzato un birdie da 4 metri e mezzo alla 18esima buca del QBE Shootout che ha portato lui ed il suo compagno di team Tom Hoge alla vittoria. I due campioni hanno chiuso a -34 totali e con un risultato di -10 (62 colpi) nella 4 palle la migliore, diventando la prima squadra di rookie a vincere il QBE Shootout negli ultimi 11 anni.
Ad un solo colpo di distanza, con “rischio” di playoff, si sono posizionati Ryan Palmer e Charley Hoffman. Entrambi hanno mancato un birdie putt da poco più di 3 metri al Tiburon Golf Club. I due hanno totalizzato un 65 di giornata ed un -33 finale.
Theegala era reduce da un’ottima stagione da rookie del PGA Tour, durante la quale ha raggiunto il TOUR Championship.
Hoge, che ha vinto il suo primo titolo a Pebble Beach lo scorso febbraio, ha portato gran parte dei risultati ad inizio giro, dando un grande equilibrio al team.
Harris English e Matt Kuchar, alla ricerca di una 4a vittoria al QBE Shootout, hanno concluso con due colpi di svantaggio (-32) dopo un 62 di giornata.
Max Homa e Kevin Kisner hanno realizzato un 63 e sono arrivati quarti.
La migliore giocatrice del LPGA Tour è stata Nelly Korda, che in coppia con Denny McCarthy ha realizzato un 62 e si è piazzata al quinto posto.
PGA Tour – QBE Shootout
Il QBE Shootout è un evento “non ufficiale”, a squadre nel calendario del PGA Tour. Iniziato nel 1989, con il nome di RMCC Invitational è ospitato da Greg Norman. Il torneo fu presto ribattezzato Shark Shootout, dal soprannome di Norman, e da allora ha avuto diversi nomi. Le prime undici edizioni dell’evento si sono giocate allo Sherwood Country Club di Thousand Oaks, in California (sino al 1999), prima di trasferirsi nel 2001 al Tiburón Golf Club di Naples, in Florida, dove si gioca sul Gold Course (progettato proprio da Norman).
Il percorso è un PAR 72 che può raggiungere i 6.750 metri, ma in un evento come questo non è solo la lunghezza a fare la differenza. Venerdì 9 dicembre avrà inizio con la tradizionale scramble (louisiana), con risultati che lo scorso anno hanno toccato i 62 colpi.
Il secondo round si giocherà con colpi alternati (formula greensome). Con entrambi i campioni che eseguiranno il teeshot su ogni buca, ma solo una palla verrà poi utilizzata per completare ogni buca. L’anno scorso si è registrato un 62 anche nella formula greensome.
La competizione finale di domenica 11 dicembre sarà una 4PLM, per la quale solo il punteggio più basso tra i compagni di squadra sarà tenuto valido su ciascuna buca. L’anno scorso c’è stato un solo 68, ma tutti gli altri punteggi andavano da 60 a 65.
Il record del torneo è 179 colpi ovvero 37 sotto il PAR. È stato stabilito dalla coppia Harris English e Matt Kuchar nel 2020. Il loro margine di vittoria fu di nove colpi ed è ancora il più grande vantaggio nella storia del torneo. I due saranno in campo anche questa settimana per dividersi un montepremi record di 3,8 milioni di dollari.
Le 12 squadre che potremo seguire in campo saranno nel dettaglio:
Charley Hoffman & Ryan Palmer: per Hoffman si tratta del sesto partner differente, ma per tre volte si è piazzato al 3° posto. Quest’anno gioca con Palmer, che si è classificato terzo per quattro volte e potrebbe essere un duo vincente. I due promettono di fare rumore, visto che da un po’ di tempo che i due quarantenni non sono protagonisti.
Corey Conners & K.H. Lee: i compagni di squadra della Presidents Cup hanno già giocato insieme e potrebbero essere la coppia vincente.
Maverick McNealy & Lexi Thompson: entrambi sono in ottima forma. Al suo debutto, McNealy si appoggerà all’esperienza della sua compagna, ma la Thompson ha chiuso l’evento nella top5 solo una volta in cinque partenze.
Nelly Korda & Denny McCarthy: gli esperti li definiscono “debuttanti convincenti”. Korda è la n° 2 del Rolex Ranking ed otto volte vincitrice della LPGA. La sua abilità nell’approccio è accompagnata dalla forza di McCarthy con il putt.
Trey Mullinax e Scott Stallings: giocatori maturi che, proprio per il loro altalenante stato di forma, potrebbero classificarsi al primo o all’ultimo posto.
Max Homa & Kevin Kisner: una delle due squadre che ritorna nel torneo, i due hanno partecipato per la prima volta lo scorso anno, ottenendo un 5° posto. Nel frattempo sono stati compagni di squadra nella Presidents Cup, quindi tornano più forti.
Keith Mitchell & J.J. Spaun: nessuno dei due ha mai partecipato prima, ma l’abilità di Mitchell nel tenere in gioco la palla sui teeshot si fonde meravigliosamente con l’equilibrio generale di Spaun.
Tom Hoge & Sahith Theegala: anche per il duo si tratta della prima esperienza, ma è facile immaginare che li rivedremo allo Zurich Classic di New Orleans.
Steve Stricker & Cameron Young: Stricker è due volte campione del QBE e ha vinto le ultime due edizioni del PGA TOUR Champions. Young è reduce da un terzo posto in solitaria ad Albany. Questo basta ad essere una minaccia per tutte le altre squadre in campo.
Brian Harman & Sepp Straka: questa coppia dell’Università della Georgia ha ottenuto cinque podi negli ultimi quattro mesi. Harman è anche un ex vincitore del QBE Shootout (2018).
Jason Day & Billy Horschel: Day ama questo percorso ed è anche un ex-campione (2014). Horschel (nessuna vittoria) è alla sua decima partecipazione consecutiva, ma è la prima volta che unisce le sue forze a quelle dell’australiano.
Harris English e Matt Kuchar: sono i decani dell’evento con tre titoli e un paio di argenti.
Potremo seguire l’evento con attenzione dal 9 all’11 dicembre, su DISCOVERY+ ed EUROSPORT, con il commento di Federico Colombo e Giovanni Magni alla seguente programmazione: