Oggi 22 agosto si darà il via all’AIG Women’s Open, ultimo major della stagione professionistica femminile, che per la terza volta si giocherà all’Old Course di Saint Andrews.
Il percorso è di 6784 yarde, par 72. Il montepremi è di 9.500.000 dollari, alla vincitrice andrà un assegno di 1.425.000 dollari. Il field è composto da 144 giocatrici provenienti da 29 paesi. La statunitense Lilia Vu è la defending champion.
Alle ore 7.00 del meridiano di Greenwich (ore 8.00 in Italia) il primo teetime: dalla buca 1 la veterana sudcoreana In Kyung Kim (è alla sua 16a partecipazione all’AIGWO), la tedesca Alexandra Forsterling (alla sua prima partecipazione) e la thailandese Moriya Jutanugarn; dalla buca 10 la statunitense Lauren Coughlin (vincitrice la scorsa settimana dell’ISPS Handa Scottish Open al Dundonald Links), la giapponese Miyu Yamashita (quarta ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, ad un colpo dalla medaglia di bronzo Esther Henseleit) e la svedese Madalene Sagstrom (seconda classificata nell’edizione del 2021, inoltre capitain’s pick alla Solheim Cup 2023).
L’ultima volta che questo major si è disputato nell’iconico Old Course risale all’edizione del 2013 vinta dalla statunitense Stacy Lewis, attuale Capitana del Team USA della Solheim Cup, e che sarà presente per la 15a volta tra le giocatrici che si contenderanno il titolo.
In sala stampa non potevano mancare domande a Stacy Lewis sulla prossima Solheim Cup, che si disputerà tra un mese al Robert Trent Jones Golf Club di Gainesville, Virginia. “Vedo la sfida dello scorso anno a Finca Cortesìn come qualcosa di incompiuto” – ha dichiarato Lewis – “Ammetto di avere pianto”. Ai lettori ricordo che la sfida finì in parità 14 – 14 e, siccome il Team Europe era il vincitore in carica, mantenne il possesso della coppa di cristallo.
“Ritengo sia più giusto, in caso di parità, fare un playoff” ha proseguito Lewis.
Difficilissimo fare delle previsioni sulla vincitrice. Charley Hull si nasconde un po’: “Mi piacciono i links, ma li trovo difficili da giocare. Il mio gioco è fatto per i campi americani. Ho comunque lavorato sullo swing a tre quarti, così da tirare palle basse e questo è sempre redditizio qui. Questa è la Home of Golf. Sarebbe una vittoria speciale. Qualcosa che chi gioca a golf ha sempre sognato”.
Per la scozzese Gemma Dryburgh destreggiarsi con il vento è scritto nel suo DNA. Anche lei ha fatto parte del Team Europe vincitore a Finca Cortesìn. “Certamente è un vantaggio per me giocare con il vento. La mia palla è comunque sempre un po’ più bassa della media. Ma qui ci sono le migliori giocatrici del mondo: se sai colpire bene la palla, solitamente giochi bene anche con il vento. Cercherò comunque di avvantaggiarmi ove possibile”.
Lilia Vu non sente troppo la pressione di essere defending champion: “Sarò nello stesso modo di sempre e cercherò di battere il campo, se il meteo me lo consente. Ogni volta che la gente pensa oh, è defending champion, sembra che tu abbia qualcosa da perdere. Ma quando inizi un nuovo torneo, in realtà non hai ancora vinto quel torneo”.
La n. 1 Nelly Korda sembra aver dimenticato le lacrime di Parigi: “I links? In un certo senso puoi preparare tutto quello che vuoi, alla fine dipende tutto dal meteo, dal fare un tiro alla volta, dall’essere sempre molto presente. Ed è anche divertente perché c’è un lato creativo, a volte devi lavorare la palla più del solito. Sì, è più creativo e credo mi divertirò”.
Indipendentemente da chi vincerà, ricorderemo questo AIGWO come l’ultimo giocato da Catriona ‘Beany’ Matthew. Vincitrice nel 2009 al Royal Lytham & St. Anne, questa sarà la sua trentesima ed ultima partecipazione. “Penso che questa sarà l’ultima volta che giocherò questo evento. Non mi faccio illusioni, non ho alcuna possibilità di vincere. Un buon risultato per me sarebbe riuscire a passare il taglio. Non si può continuare a giocare in eventi come questo se non sei competitiva. Così ho pensato che finire proprio qui, a Saint Andrews, la patria del golf, fosse la cosa migliore”.
La vittoria di Catriona Matthew al Royal Lytham & St. Anne del 2 agosto 2009 fu davvero incredibile. Solo 11 settimane prima (il 16 maggio) aveva partorito la sua secondogenita Sophie.
‘Beany’ Matthew inoltre è stata la Capitana (vincente) del Team Europe nelle edizioni 2019 e 2021 della Solheim Cup.