Alla Q School si rastrellano i bunkers
E’ chiaro che nessuno dei ragazzi che da ieri é in campo all’Oakcreek Country Club di Sedona é arrivato lì per finire in uno dei bunkers collocati dai Trent Jones padre e figlio, progettisti del percorso.
Ma una cosa é certa.
Stavolta hanno una motivazione in più.
Da ieri, fino a domenica, il circolo dell’Arizona ospita la prima tappa della Qualifiying School dell’Asian Tour, dopo due anni di stop legato alla pandemia, il che é una gran bella notizia per i ragazzi che vogliono seguire il percorso verso i Tours maggiori.
Ma,nel competere per cercare di staccare uno dei 13 biglietti per il Final Stage che si terrà dal 18 al 22 gennaio prossimi, i giocatori dovranno prestare attenzione ad un aspetto dell’etichetta che spesso, anzi spessissimo, viene trascurato.
La cura dei bunkers.
L’organizzazione, nel comunicare i dettagli del torneo, ha esplicitamente invitato tutti i partecipanti a rastrellare accuratamente i bunkers.
La mancata osservanza di tale prescrizione farà scattare una multa a carico del giocatore.
300 $ sono un importo eccessivo?
Probabilmente sì, visto che stiamo parlando di ragazzi che sono agli inizi della loro carriera.
Certo é che il messaggio che gli organizzatori vogliono far arrivare é giustissimo.
E’ altrettanto certo che non dovrebbe essere necessario prendere misure del genere per far rispettare una norma di etichetta che ciascun golfista dovrebbe avere ben chiara.
Ma é altrettanto vero che, purtroppo non é così.
Quante volte vi é capitato di entrare in un bunker e trovarlo in condizioni inaccettabili?
Comunque.
Un grande in bocca al lupo a tutti i ragzzi che sono in campo.