Asian Tour: “Non abbiamo più un ruolo secondario”
Il golf professionistico mondiale sta facendo molta fatica a trovare un nuovo equlibrio.
Ogni giorno che passa fa segnare, anziché un passo verso la pace, la nascita di un nuovo fronte di quella che, oramai, é definita guerra civile.
Ora é la volta dell’Asian Tour.
Cho Minn Thant, CEO del Tour ha dichiarato che i tempi sono cambiati, e che l’Asian Tour non ha più un ruolo secondario rispetto al DP World Tour.
Perché questa presa di posizione?
Il motivo scatenante va cercato nelle dichiarazioni rilasciate da Keith Pelley, CEO del DP World Tour, a seguito dell’esito dell’arbitrato pendente tar alcuni giocatori della LIV Golf ed il Tour europeo.
Durante l’intervista, Pelley ha paventato la possibilità di sanzionare cinque giocatori (Jazz Janewattananond, Kiradech Aphibarnrat, Wang Jeung-hun, Gavin Green e Takumi Kanaya) che, pur avendo la carta del DP World Tour, giocano abitualmente sull’Asian Tour.
La giustificazione della sanzione sarebbe, secondo il CEO del Tour europeo, il fatto che i giocatori scelsero di prendere parte, nella scorsa stagione, alle International Series England, evento , con il Porsche European Open.
Cho MinnThant ha un punto di vista completamente diverso.
“Nel passato l’Asian Tour era il tour minore, e ci sono sempre stati giocatori che desideravano giocare sullo European Tour e sul Japan Tour”
“Abbiamo sempre avuto giocatori che hanno cercato di mantenere la carta su altri tours, e noi siamo sempre stati al secondo o al terzo posto nel loro ordine di priorità”
“Ora tutto questo é cambiato in maniera molto chiara, e giocatori come Jazz Janewattananond, Scott Hend e Wade Ormsby danno la priorità all’Asian Tour”.
E’ chiaro che l’approccio di Keith Pelley é strettamente legato al fatto che le International Series sono sostenute dalla LIV Golf di Greg Norman.
L’accordo tra l’Asian Tour e la LIV Golf ha portato al potenziamento delle Series, che hanno montepremi soapra la media.
E, per i giocatori LIV Golf, rappresentano l’unica opportunità per accumulare punti del World Ranking.
L’unione dei due elementi porta ad avere nelle International Series dei fields importanti.
Cho ha continuato:
“Noi abbiamo le nostre politiche ed il DP World Tour ha le sue”
“Noi siamo concentrati sul garantire il livello degli eventi, piuttosto che sul tentativo di controllare dove i giocatori possono giocare o meno”.
Non posso far altro che auspicare che Keith Pelley non dia seguito al suo proposito, servirebbe solo a peggiorare le cose.
E non ce n’é bisogno.