Colpito e affondato al Masters Tournament

(fonte HuffPost.com)

Colpito e affondato al Masters Tournament

All’Augusta National l’acqua entra pesantemente in gioco nelle seconde nove buche.

Quando la Giacca Verde comincia a profilarsi all’orizzonte e la pressione sale, gli ostacoli d’acqua delle buche 11, 12, 13, 15 e 16 possono diventare lo scenario in cui naufragano le speranze dei giocatori.

E già successo, più volte, in ogni giornata di gara.

Ecco le più celebri.

Tom Weiskopf – Golden Bell – 1980

(fonte The Augusta Chronicle)

Il giocatore statunitense detiene il non invidiabile record del peggior score alla buca 12, che ottenne nell’edizione del 1980.

Durante il primo giro, per il tee shot scelse un ferro 8, che spinnando finì in acqua.

Si diresse alla zona di droppaggio situata a circa 60 yards dal green, e da lì infilò in acqua altre cinque palline.

Alla fine mise palla nella parte posteriore del green, fece due putts per chiudere con un disastroso 13.

Il giorno successivo chiuse la buca in 7, stabilendo un altro record, 20 colpi in due giri.

Non passò il taglio.

Seve Ballesteros – Firethorn – 1986

(fonte Masters.com)

Sul fairway della 15, Seve, reduce dall’eagle alla 13,  era in pieno controllo del torneo, nonostante Jack Nicklaus fosse in piena rimonta.

L’imperativo era evitare l’acqua, ma era indeciso sul bastone da utilizzare.

La scelta cadde sul ferro 4, ma con un brutto colpo la palla arrivo a mala pena a metà del laghetto.

Fine dei giochi.

Seve si piazzò al quarto posto in solitaria.

Raymond Floyd – White Dogwood – 1990

(fonte augusta.com)

In quell’edizione, Floyd anticipò il Natale per Sir Nick Faldo.

Tre putts alla 17 che consentirono al britannico di arrivare al playoff.

Birdie mancato alla prima extra-hole che tenne in vita Faldo.

Palla in acqua sull’approccio alla buca successiva.

E Nick Faldo difese vittoriosamente il titolo.

Greg Norman – Golden Bell & Redbud – 1996

(fonte dailytelegraph.com.au)

Uno dei collassi più famosi della storia del Masters.

Ancora una volta, il beneficiario fu Nick Faldo.

Dopo undici buche giocate nervosamente, Norman si fece raggiungere da Faldo.

Alla buca 12 prima, ed alla 16 successivamente (gancio secco in acqua) l’australiano calò il sipario sul suo Masters.

Sergio Garcia – Firethorn – 2018

(fonte The Toronto Star)

E’ sicuramente il caso più eclatante verificatosi in tempi recenti.

Sergio Garcia stava gestendo agevolmente il suo giro inaugurale da Defending Champion.

Ancora una volta, il destino aspettava di compiersi sul fairway della 15.

Scelta la strada dei tre colpi per raggiungere il green, Garcia impugnò il wedge e colpì, ma la sua palla prese troppo spin e rotolò in acqua.

Lo spagnolo ripete lo stesso colpo.

Per quattro volte.

Uscì dal green con un pesantissimo 13 sulla sua carta, e chiuse il primo giro in 81 colpi, il peggior risultato di un Defending Champion nella storia del Masters Tournament.

Mancano 5 giorni al Masters, e le acque del Rae’s Creek e dintorni sono pronte per scrivere nuove pagine nella storia di Augusta.


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