È la settimana del The Open al Royal Troon, uno dei links più ostici ma al contempo più meravigliosi della terra, ed è inutile ripetere che, nonostante il crollo al recente U.S. Open, Rory McIlroy resta uno dei grandi favoriti del torneo.
Lo sottolineano anche i numeri, gli stessi che, ormai da qualche anno, aiutano i guardoni delle cose del green a capire come vanno le cose sui vari tour. Bene: cosa raccontano dunque queste cifre? Beh, che dal 2018, McIlroy è dietro solo a Fleetwood e a Hovland per S.G. Total per round: il suo +2,26 ci dimostra come, nonostante non vinca un major dal 2014, Rory resti l’uomo a cui guardare.
Ma non solo per le statistiche. Mi piace, in quest’occasione, soffermarmi su un aspetto sottostimato del gioco del numero due del mondo e l’Open può davvero essere la vetrina giusta per osservarlo all’opera sotto pressione: sto parlando della pre-shot routine del nord irlandese, in fondo l’unica parte del gioco di McIlroy che davvero possiamo copiare tutti.
Innanzi tutto: prima di posizionarsi sulla palla, il campione di Holywood visualizza esattamente che tipo di colpo vuole ottenere, il che include l’effetto da imprimere alla palla, la sua traiettoria, e soprattutto la direzione verso cui intende far partire il tiro. Mentre organizza tutto questo nella sua testa, Rory inizia a sentire i feeling fisici che servono per realizzare quel determinato colpo: può darsi che a questo punto esegua uno swing di prova, ma -attenzione- non è mai uno swing relativo alla tecnica, quanto un esercizio per ottenere un buon ritmo e un buon flow.
In definitiva, un’ottima visualizzazione mentale, più che un pensiero tecnico (che infatti è solito lasciare al driving range), è ciò che gli permette di sentire fisicamente ciò che gli serve.
Quindi, nel momento in cui si addressa davanti alla palla. McIlroy inizia a guardare in continuazione al suo bersaglio: Perché lo fa? Perché è il momento in cui, prima di premere il cosiddetto grilletto, visualizza nuovamente il colpo esattamente come fosse uno shot tracker. Ripetuto questo schema almeno un paio di volte, tira, senza mai aver avuto un solo pensiero tecnico a ingombragli la testa.
Ora, se state incontrando difficoltà in campo, allora dare un occhio a Rory in azione a Troon questa settimana e poi provare a emulare questa routine esattamente come ve l’ho proposta in queste righe, potrebbe essere un’ottima soluzione per il vostro gioco.