I circoli dell’Open d’Italia.
Le settantotto edizioni del nostro Open lo hanno portato a spasso su e giù per la penisola e le isole.
Diversi circoli hanno ospitato l’Open d’Italia, ma alcuni hanno avuto l’onore di farlo ripetutamente.
Vediamo quali.
Il circolo di Montorfano guida la classifica degli Open disputati per distacco, avendone ospitati ben 12.
Il primo nel 1928, vinto da Auguste Boyer, un vero mattatore del nostro Open, con 4 vittorie e 4 secondi posti.
L’ultimo nel 1972, vinto dallo scozzese Norman Wood con un colpo di vantaggio sul gallese Brian Huggett.
Il circolo all’interno del Parco di Monza esordisce nel 1951 con un torneo che si risolse in una sfida tutta scozzese tra Eric Brown e Jimmy Adams, vinta da quest’ultimo per un colpo (l’anno successivo Brown si affermò a sua volta nell’Open disputato sullo stesso percorso).
Per le ultime edizioni tenutesi al Milano arriviamo ad anni recenti.
Nel 2015, 2016 e 2017 il circolo ha visto vincere prima Rikard Kalhberg, poi il bis di Chicco Molinari ed infine l’affermazione di Tyrrell Hatton.
In totale 9 edizioni.
Il circolo di Cassina Rizzardi ha ospitato 7 edizioni dell’Open.
La prima assoluta di Monticello del 1975 ha la peculiarità di essere l’unica vinta da un giocatore statunitense.
Billy Casper chiuse con 286 colpi, uno in meno dello scozzese Brian Barnes.
Nell’ultima edizione disputata, nel 1992, ci fu un altro derby scozzese, vinto da Sandy Lyle con un colpo di vamtaggio su Colin Montgomerie.
Cinque Open per il circolo ligure.
Nel 1934 la prima edzione é ad appannaggio del britannico Norman Nutley.
L’ultima, quella del 1948, vide l’affermazione di Aldo Casera davanti ad Ugo Grappasonni e Pietro Manca.
Tre futuri fondatori della PGA Italiana, insieme ad Alfonso Angelini ed Antonio Roncoroni.
Domani, invece, inizierà il torneo al “nuovo” Marco Simone Golf Country Club, dopo il radicale restyling a cui é stato sottoposto in vista della Ryder Cup del 2023.
Ma non sarà l’esordio per il circolo di Guidonia, che ospitò l’Open già nel 1994, vinto dall’argentino Eduardo Romero.
Stavolta ci aspettiamo un risultato diverso, però…giusto?