Il DP World Tour dopo la fusione
Devo ammettere che, nella sorpresa per un annuncio totalmente inatteso,la cosa che più mi ha colpito é stato il fatto che Keith Pelley, CEO del DP World Tour, non fosse al fianco di Jay Monahan e Yasir Al-Rumayyan.
Escludendo che anche lui fosse all’oscuro dell’accordo (é un’ipotesi che non voglio neanche considerare), credo che organizzare un volo per essere presente ad un momento così rilevante per il golf mondiale non avrebbe dovuto rappresentare un grosso problema (al netto di impedimenti personali che non possiamo conoscere).
Fatto sta che Pelley ha comunicato le sue considerazioni tramite un video postato sul profilo Twitter del DP World Tour.
Nell’ottica di quello che ho scritto prima, tra le dichiarazioni del CEO dell’ex-Euroepan Tour una mi ha fatto pensare:
“Questo é un momento epocale. Noi siamo felici di essere in grado non solo di riaccendere i rapporti con il PIF (Fondo Sovrano saudita), ma anche di avere l’opportunità di accrescere il nostro accordo con il PGA Tour, l’Alleanza Strategica“.
Allo stato dell’arte, il bilancio dell’Allenza Strategica sembra essere più favorevole al PGA Tour che al DP World Tour, come hanno fatto notare anche i giocatori.
Cosa intende Pelley con la sua frase? Lo capiremo meglio quando conosceremo i dettagli dell’accordo di fusione.
Nel frattempo, il CEO del DP World Tour ha mandato un promemoria ai giocatori il cui contenuto mi ha lasciato basito.
“Le sospensioni e le multe precedentemente comminate restano valide”
“I members (del DP World Tour, NDR) che intendono giocare gli eventi della LIV Golf nel 2023 dovranno ancora richiedere la nostra autorizzazione e sono ancora soggetti ai nostri regolamenti”
“Se l’autorizzazione non venisse concessa ed essi prendessero parte ugualmente all’evento, potrebbero essere sanzionati sulla base dei suddetti regolamenti e della decisione della Sports Resolutions pubblicata nello scorso mese di Aprile”.
C’é qualcosa che mi sfugge.
Vero é che la stagione in corso si chiuderà senza l’entrata in vigore dell’accordo.
Ma da qui a fare finta che tale accordo non esista…